Pedofilo stuprato e poi ucciso dal suo compagno di cella che ha voluto infliggere la stessa pena, facendogli sentire cosa hanno provato quei poveri bambini.
Il compagno di cella del pedofilo ha deciso di punirlo violentandolo e poi uccidendolo, per fare “giustizia” a nome di quei poveri bambini.
Richard Huckle violentato e ucciso
Richard Huckle aveva abusato di più di 200 bambini e si trovava in carcere nel Regno Unito a York. Paul Fitzgerarld era il suo compagno di cella che ha pensato di punirlo nel peggior modo possibile. Paul ha violentato e poi ucciso Richard con la consapevolezza di volergli far provare – seppur solo in parte – quello che quei poveri bambini avessero dovuto subire da lui.
È successo all’interno del carcere dove Huckle è stato portato il 13 ottobre 2019 per scontare la sua pena. Il detenuto Paul – anche lui molestatore – lo ha aggredito dapprima violentandolo e poi uccidendolo.
I particolari sono stati raccontati dinanzi alla Hull Crown Court dove Fitzgerarld ha dovuto rispondere dell’accusa di aggressione e omicidio.
La morte del pedofilo in cella
Secondo quanto riportato dai media locali inglesi, Fitzgerarld ha strangolato l’uomo di 33 anni con l’aiuto di una stringa ma non prima di avergli infilato una penna nel naso mentre abusava di lui con un utensile da cucina.
In tribunale si è evidenziato che questo delitto sia stato studiato nei minimi dettagli proprio per punirlo e:
“dargli un assaggio di quello che aveva fatto a quelle povere piccole vittime”
Nonostante questo il condannato nega di aver premeditato il suo delitto, cercando di spiegare di aver perso il controllo in un attimo nel momento in cui si è reso conto di cosa abbia fatto questo ragazzo ai tantissimi ragazzini vittime dei suoi gesti:
“Sono propenso a pensare che abbia fatto di peggio che stuprarli”
Ora è in attesa di giudizio ma non si pente del suo gesto.