Per il Recovery Fund bisogna subito diventare operativi secondo Lagarde ma la Merkel ricorda che restano i veti di Polonia e Ungheria.
Il Presidente della Bce ha ricordato che il Recovery Fund deve essere operativo quanto prima. Ma ci sono ancora due veti che lo impediscono.
I veti di Ungheria e Polonia
Per il Presidente della Bce Lagarde non ci sono dubbi e bisogna diventare da subito operativi e senza fermarsi più. Questo quanto comunicato davanti alla commissione Econ al Parlamento Europeo, che ha trovato accordo con il Presidente della Commissione Ue von der Leyen e il Presidente del Consiglio Europero Michel.
Tutto questo si è svolto in una videoconferenza che è stata fatta dai leader in merito all’emergenza da pandemia da Covid. Il Primo punto del bilancio Ue 2021 – 2027 e poi la Polonia e l’Ungheria che hanno fatto un passo indietro non accettando il budget e ponendo il loro veto.
Al termine di questa riunione, la cancelliera Merkel – come riporta anche il Corriere – ha spiegato che:
“restano ancora i veti. dobbiamo continuare a lavorare e sondare tutte le opzioni possibili”
A tal proposito ha preso parole il leader ungherese nonché il premier sloveno, proprio perché nei giorni passati Budapest e Varsavia hanno avuto obiezioni ma non hanno posto alcun veto.
Il negoziato a Berlino
Non ci sono dubbi e Berlino continuerà il suo negoziato, con un incontro di tutti i leader previsto al Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre.
Lagarde ha voluto specificare che l’economia peggiorerà di certo con la seconda ondata, confermando che la Bce farà in modo di riequilibrare tutti gli strumenti in suo possesso per fronteggiare l’emergenza.
Invece la proposta di cancellare il debito Covid di David Sassoli – Presidente del Parlamento Ue – non le è piaciuta perché va contro i trattati che Lagarde rispetta e non intende fare un passo indietro.