Tragedia famigliare a Milano questa mattina con un doppio accoltellamento in casa, le due donne versano in condizioni disperate.
Sono stati i sanitari del 118 a chiamare le forze dell’ordine che ora si stanno occupando delle indagini.
Doppio tentato omicidio a Milano
La tragedia famigliare è avvenuta questa mattina domenica 22 novembre 2020 nella zona Bovisa del capoluogo meneghino. Un uomo avrebbe aggredito in casa moglie e suocera tentando poi il suicidio.
Secondo le prime ricostruzioni la vicenda sarebbe accaduta in un appartamento di via Lamborghini dove un uomo di 66 anni ha accoltellato verso le 6 di oggi la moglie di 62 anni.
La donna è stata colpita con diversi fendenti e poi il marito si è avventato anche sulla suocera 90enne colpendola a sua volta.
Le due donne hanno riportato gravissime ferite al torace ed all’addome e versano attualmente in condizioni gravissime.
Scattate le manette per il 66enne
Da quanto emerso fino ad ora la vicenda presenta ancora molti lati oscuri e sarà compito delle forze dell’ordine fare luce sul caso.
Come riporta anche Leggo, il 66enne avrebbe aggredito a sorpresa le due donne e le avrebbe ridotte in fin di vita prima di chiamare i soccorsi.
Sarebbe stato proprio lui infatti ad allertare i sanitari del 118.
Solo a quel punto gli operatori del 118 hanno fatto scattare l’allarme avvertendo le autorità e quando sono giunti sul posto hanno trovato le due donne ferite in modo molto grave.
Moglie e suocera sono state trasportate d’urgenza all’ospedale Niguarda e delle loro condizioni si sa solo che sono ancora gravissime.
Anche l’aggressore è rimasto ferito nella colluttazione e si sospetta un tentativo di suicidio anche se le ferite dell’uomo non appaiono gravi.
Saranno i carabinieri della compagnia di Magenta che assieme alla squadra mobile sono subito accorsi sul luogo della duplice aggressione ed hanno inoltre iniziato i primi rilevamenti sull’ennesimo caso di aggressione ad una donna. La posizione del 66enne si chiarirà quando l’uomo si riprenderà e potrà essere interrogato dagli inquirenti per spiegare i motivi dell’insano gesto.