Per Boccia, allo stato attuale della situazione epidemiologica, le piste da sci non riapriranno. Come conseguenza, ci si aspetta che molti italiani non ci saranno a Natale.
Resta un barlume di speranza, per le piste da sci, nel prossimo Dpcm che si attende per il 3 dicembre.
Addio alla settimana bianca
Francesco Boccia, ministro degli affari regionali, ha dato la conferma, nel corso della trasmissione, la La Vita in diretta su RaiUno: le piste da sci non riapriranno.
Si prospetta una stagione molto dura, non tanto per gli amanti della settimana bianca ma, soprattutto, per i gestori delle strutture alberghiere e cittadine di montagna.
Per il ministro, con il numero di morti attuale, è impensabile parlare di vacanze di Natale, feste e cenoni. Inoltre, il senso di comunità emerso durante la prima ondata, non dovrebbe andare perduto anche adesso. Molti italiani sono venuti a mancare e, forse altri ne moriranno ancora. Le sue parole sono state riportate da Ansa:
“dobbiamo reggere ancora questo mese, dobbiamo tenerci per mano e sono sicuro che vinceremo e ne usciremo più forti di prima. Ma non dobbiamo farci abbattere e perdere il senso di comunità che fa dell’Italia il Paese eccezionale che è”.
Seconda fase della seconda ondata
Al momento, la suddivisione delle regioni a zone, sembra star funzionando. Purtroppo, però, stando alle parole di Boccia, il contagio resta diffuso facendo molta pressione sui Pronto Soccorso degli ospedali italiani, che vanno tutelati come non mai.
Se nella prima ondata, il 45% dei positivi veniva ospedalizzata, ora accade soltanto per il 5% dei contagiati. I positivi, però, sono molti di più. Anche i tamponi, però, sono infinitamente di più.
Boccia ha poi concluso che, tenere sotto controllo l’Rt, non basta più: sarebbero i posti di area medica a dover essere monitorati. Bisogna continuare a rispettare le regole previste dal Governo.