Oggi 26 novembre sono dieci anni dall’omicidio della piccola Yara Gambirasio. E nel ricordo di una terribile vicenda, Bossetti si professa innocente, come dal primo momento.
Sono passati già 10 anni dal terribile omicidio di Yara Gambirasio eppure ci sono ancora dei punti oscuri e un condannato all’ergastolo che professa la sua innocenza.
La morte della piccola Yara Gambirasio
Era il 26 novembre 2010 quando la piccola Yara viene dapprima rapita e poi uccisa, lasciata in un campo al suo terribile destino. Subito le ricerche e la denuncia di scomparsa, in tre mesi di buio assoluto sino a quando un uomo non trova il suo cadavere in un campo tra le foglie.
Tre mesi di attesa per i poveri genitori che quel giorno l’hanno salutata mentre andava in palestra per poi non vederla più tornare. Il medico legale ha asserito sin da subito che la giovane sia stata uccisa e sia morta non solo per i colpi di arma da taglio, ma per assideramento con mancanza di acqua e cibo (come poi confermato dall’autopsia).
Il padre, come abbiamo spiegato in questo articolo, dopo 10 anni di dolore ha spiegato che spera un giorno di arrivare ad una svolta: ogni volta che si digiterà il nome della figlia su un motore di ricerca, spera che non escano più solo gli articoli di cronaca nera ma la sua associazione in prima posizione.
“la nostra famiglia sarà felice quando digitando il nome di Yara su google non compariranno più articoli di cronaca nera, ma i progetti della nostra associazione”
Ovvero “La Passione di Yara” che si occupa di ragazzi talenti nello sport all’arte, con un aiuto economico e sociale per tutti quelli che non possono sostenere le spese in merito.
Bossetti si professa innocente dal carcere
Nella giornata di ieri, a poche ore dall’anniversario di questa terribile morte, Massimo Bossetti lancia la sua dichiarazione dal carcere professando la sua innocenza:
“Non sono stato io. Yara non ha avuto giustizia”
Bossetti è stato ritenuto il colpevole di questo omicidio in tre gradi di giustizio e sta scontando la pena di ergastolo.