Spunta un documento choc che potrebbe gettare luce sul movente dell’omicidio di Mario Bozzoli, la scoperta ad opera dei Ros.
In corso il processo al nipote Giacomo Bozzoli che secondo l’accusa avrebbe ucciso lo zio per cause economiche. Cosa aveva scoperto Mario Bozzoli poco prima della scomparsa? Il dettaglio che potrebbe chiudere il caso.
Mario Bozzoli scomparso nel nulla, cosa è accaduto nella fonderia?
L’imprenditore Mario Bozzoli fu visto per l’ultima volta nella sua ditta, la fonderia di Marcheno in provincia di Brescia. L’imprenditore 50enne sparì nella serata dell’8 ottobre 2015 e nessuno seppe più nulla.
Dopo pochi giorni, il 14 ottobre spari anche l’operaio Giuseppe Ghirardini che la sera della scomparsa di Mario era di turno ai forni. Proprio quel giorno sarebbe stato sentito dagli inquirenti: l’uomo verrà però trovato cadavere il 18.
La morte dell’uomo archiviata come suicidio per ingestione di cianuro non è mai stata accettata come ipotesi dai famigliari.
Secondo l’ipotesi che si fa avanti l’uomo avrebbe visto qualcosa riguardo all’omicidio di Bozzoli e sia stato fatto sparire per questo.
Gli inquirenti infatti danno per assodato che Mario sia stato ucciso nella fonderia anche se il suo corpo non è mai stato trovato. Le accuse sono ricadute sul nipote Giacomo di 35 anni. L’altro nipote Alex invece e il fratello di Mario, Adelio, non sono indagati.
Ora spunta un documento che potrebbe far luce sulle cause del delitto. Ecco cosa hanno scoperto i Ros di Brescia.
L’incredibile scoperta dei Ros: il documento choc
Sarebbe una notizia recente, tanto da non essere stata ancora discussa in aula come svela Gian Pietro Fiore nel numero 48 di Giallo.
A scoprire una probabile truffa che potrebbe essere alla base dell’omicidio è stato il nucleo dei Ros di Brescia.
Si tratterebbe infatti di una fattura per alcuni lavori alla fonderia, un totale di più di 43 mila euro.
Tale documento a quanto si apprende si trovava nel faldone riguardante un risarcimento chiesto per un guasto ad un forno. In realtà la cifra sarebbe corrispondente ad altri lavori.
Il danno ai forni quindi non era mai avvenuto ma si trattava di una truffa per ottenere il risarcimento: l’ipotesi è che Mario abbia scoperto ciò, e sia andato su tutte le furie.
“Il possibile movente che può avere innescato l’azione violenta nei confronti di Mario Bozzoli è una truffa assicurativa messa in atto dal fratello e dai nipoti”.
Scrivono i Ros spiegando in dettaglio come si sarebbero svolti i fatti.
Alle prossime udienze si capirà se tale ipotesi investigativa degli inquirenti potrebbe essere la chiave per capire cosa sia avvenuto nella fonderia Bozzoli.