Il PM di Roma non ha dubbi ed è pronto a chiudere le indagini sul caso di Giulio Regeni, nonostante per l’Egitto non sia ancora il momento.
La Procura di Roma mette l’accento sulle indagini del caso di Giulio Regeni affermando di essere pronti per la chiusura delle indagini.
Chiusura delle indagini
È la Procura di Roma che fa un passo avanti e si dichiara pronta a chiudere le indagini su questo caso così controverso e difficile da trattare. Il tutto a carico di cinque persone che appartengono ai servizi segreti egiziani con accusa di sequestro del giovane.
La comunicazione è arrivata dal Procuratore Presipino – come riportato su TgCom24 – direttamente al collega egiziano Hamanda al Sawi:
“il procuratore egiziano avanza riserve sulla solidità del quadro probatorio che ritiene costituito da prove insufficienti per sostenere l’accusa di giudizio”
Questo quanto evidenziato in un comunicato della Procura generale Egiziana e la Procura di Roma in merito alla indagine sulla morte del ragazzo.
Le parole del Procuratore di Roma
Sempre secondo il documento, viene messo nero su bianco che la Procura Generale egiziana rispetta le decisioni che verranno prese in merito al caso, nella autonomia della Procura di Roma. Nel documento è quindi chiaro che ci sia uno strettissimo passaggio di collaborazione tra i due Paesi.
Secondo gli egiziani infatti questo omicidio per ora non ha ancora i suoi assassini e l’autore di questo fatto sarebbe ancora ignoto, nonostante tutte le indagini svolte sino ad oggi.
Il Procuratore Al Sawi ha inviato una comunicazione al Procuratore Prestipino evidenziando di:
“aver raccolto prove sufficienti nei confronti di una banda criminale accusata di furto aggravato degli effetti di regeni”
Gli stessi che sono stati trovati proprio all’interno di questa banda criminale. Questo inoltre porta alla conferma che la banda abbia già agito in tal modo nei confronti di cittadini stranieri.