A Summonte, in provincia di Avellino, è stato arrestato il padre orco che violentava la figlia 13 enne. La stessa ragazza, qualche tempo fa, lanciò il suo grido d’aiuto denundandosi in comune.
Un anno fa, la storia era stata denunciata da un’insegnante della ragazza di Summonte.
Il suo modo di chiedere aiuto
La vicenda è accaduta a Summonte, piccolo borgo della provincia di Avellino. Una ragazza di 13 anni era abusata dal padre da diversi anni. Il suo modo di chiedere aiuto era quello di spogliarsi in pubblico e pronunciare delle frasi apparentemente incomprensibili.
Una volta, si denundò anche nella sede del Comune. Oggi, il suo padre-aguzzino, è stato arrestato e per lei, accolta da una casa protetta, è finito un incubo. Ad assisterla psicologi e sociologi. L’uomo, 56 anni, è stato accusato violenza sessuale aggravata. A disporne l’arresto il magistrato e i Carabinieri di Ospedaletto d’Alpinolo, con il maresciallo maggiore Tommaso Nazzaro e il capitano Fabio Iapichino, della compagnia di Avellino.
La testimonianza della ragazza
Sono stati proprio i sociologi e gli psicologi della casa protetta dove si trova la ragazza, a raccogliere la sua testimonianza. La ragazza appare come regredita mentalmente. Parla poco e male, esprimendosi per lo più a gesti. Prima, la ragazzina viveva nelle case popolari di Summonte, insieme ai fratelli, la madre, i nonni ed il padre.
Una volta, la 13 enne si denudò nelle sedi del Comune. Un modo strano di chiedere aiuto che, però, smosse la coscienza del sindaco, verso cui avrebbero voluto scagliarsi i parenti della ragazzina.
La sua storia venne denunciata, la scorsa estate, da un’insegnante del paese. L’insegnante decise di raccogliere le firme di altri abitanti del paese e di portare la vicenda in Procura. Arrivò a raccontare il fatto anche al quotidiano Il Mattino.
Le indagini hanno portato alla luce uno scenario non bello, fatto di promiscuità, ignoranza ed indigenza.