La storia della povera Roberta Ragusa è senza fine e il marito Antonio Logli lancia un appello disperato con una lettera a Barbara D’Urso.
Quello di Roberta Ragusa è un giallo complicato ma ora in carcere si trova il marito Antonio Logli condannato di omicidio. Quest’ultimo lancia un appello, questa volta a Barbara D’Urso.
Il caso della scomparsa Ragusa
È uno dei casi più complicati della cronaca nera italiana, che inizia la notte tra il 13 e 14 gennaio 2012 quando l’imprenditrice e mamma di due bambini scompare nel nulla. Una situazione tragica che prende forma alle prime luci del mattino, quando il marito non trova la moglie e i figli iniziano a farsi qualche domanda.
Daniele, il primogenito, aveva solo 15 anni e lancia un messaggio sul social Facebook:
““Mia madre è scomparsa questa mattina presto.. È senza documenti, probabilmente in pigiama”.
Iniziano immediatamente le ricerche ma i dettagli non passano inosservati agli inquirenti. Come può una donna sparire volontariamente da casa solo con il pigiama in una fredda notte di inverno? Non solo, perché pian piano affiorano anche molte incongruenze sul matrimonio e la relazione del marito con la collega Sara Calzolaio che fungeva da baby sitter e segretaria all’interno della loro autoscuola.
Indagini e testimonanze che portano gli inquirenti a sospettare del marito della donna scomparsa. Antonio Logli in tre gradi di giudizio viene accusato di omicidio e condannato a 20 di reclusione in via definitiva. L’uomo continua a sostenere la sua innocenza.
La lettera a Barbara D’Urso
Antonio Logli decide di lanciare un appello nel salotto di Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso:
“roberta torna a casa, ci manchi. sono innocente”
Logli si è quindi affidato alla trasmissione Mediaset per lanciare il suo appello dichiarado che nonostante tutti lo indichino come assassino, lui sia innocente:
“se tornasse le cose si sistemerebbero per tutti quanti”
Logli spera che tramite la trasmissione l’appello arrivi direttamente a Roberta, secondo lui allontanata da casa volontariamente.