Nel delitto è rimasto ucciso Mario Renzulli, 38enne di Manfredonia, già coinvolto in un’indagine per omicidio.
Il bambino, figlio della compagna della vittima, avrebbe ferito a morte il 38enne. È stato ora affidato al papà naturale.
La ricostruzione dell’omicidio
Era lo scorso lunedì sera quando Mario Renzulli, 38enne di Manfredonia, è arrivato in condizioni disperate al Policlinico Riuniti di Foggia, dove è morto poco dopo.
L’uomo è arrivato in ospedale con una profonda ferita all’addome, inferta da una coltellata. A colpirlo a morte, stando al racconto della compagna, sarebbe stato il figlio della donna, un bambino di appena 7 anni.
Il piccolo avrebbe colpito il 38enne per difendere la madre dall’ennesima aggressione dell’uomo.
Sembra infatti che Mario Renzulli fosse rientrato a casa ubriaco lo scorso lunedì sera. Visibilmente alterato, si è scagliato sulla compagna e sul figlio di lei.
Sarebbe stato proprio il bambino ad impugnare un coltello e ad uccidere Renzulli con una coltellata all’addome.
Disposto l’esame autoptico
Sul corpo della vittima è stato intanto disposto l’esame autoptico, che potrebbe essere eseguito già nella giornata di venerdì. L’autopsia dovrà accertare quanto tempo sia realmente trascorso tra il ferimento dell’uomo e la chiamata al padre, che lo ha poi accompagnato in ospedale.
Intanto, il figlio della compagna, ricoverato anche lui in ospedale con diverse ferite, è stato dimesso ed affidato al padre naturale.
A breve il piccolo potrebbe essere ascoltato in sede protetta, per raccontare quanto avvenuto la sera di lunedì.
È stata proprio la madre del bambino a fornire una ricostruzione della vicenda. Il figlio avrebbe tentato di difenderla da un’aggressione della vittima, colpendolo con un coltello da cucina all’addome.
Il piccolo era stato ricoverato con una lesione ai denti, che lo ha costretto due giorni in ospedale.
Il legale della famiglia della vittima chiede di conoscere il tempo intercorso tra il ferimento di Renzulli e l’arrivo in ospedale.