Il nuovo film di Netflix basato su una storia vera è già diventato un cult: anticipazioni e trama del film ‘L’incredibile storia dell’Isola delle Rose’.
Sulla piattaforma streaming di Netflix è disponibile il nuovo film L’incredibile storia dell’isola delle rosa dal 9 dicembre 2020: anticipazioni su questo apprezzatissimo film basato su una storia vera.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, la trama
Il film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose si basa su fatti realmente avvenuti. La trama narra la storia di Giorgio Rosa, un ingegnere di Bologna che negli anni ’60 ha deciso di costruire una piccola isola a 500m dal limite territoriale italiano.
Sotto la direzione cinematografica di Sidney Sibilia, si legge su QuiFinanza.it, il film è stato prodotto per Netflix da Groenlandia.
Giorgio Rosa, protagonista della pellicola, è un ingegnere bolognese che intende edificare a 12 km dalla costa di Rimini un isolotto tutto suo: fuori dai confini marini e territoriali italiani sarebbe una piccola isola di paradiso.
Costruire quest’isolotto richiede tempo, denaro e non pochi problemi tecnici ma Giorgio Rosa non si arrese: passò i primi anni a studiare e fare sopralluoghi per raccogliere più dati possibili utili alla costruzione.
Il sogno diventa realtà: la Repubblica Esperantista
Dopo aver avviato i lavori incontra ben presto i primi ostacoli, la Capitaneria di porto di Rimini non esita a mettergli i bastoni fra le ruote intimando la chiusura a causa delle zone da lui occupate in concessione all’ENI.
Rosa non dà peso a tali intimidazioni e continua a costruire la sua Isola delle Rose aprendola al pubblico nel 1967 durante il periodo estivo. L’isola è una piattaforma grande 400 metri quadri e poco dopo raddoppierà le sue dimensioni grazie alla costruzione di un secondo piano di uguale grandezza.
La Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose nasce nel 1968 quando Giorgio Rosa ne dichiara l’indipendenza puramente unilaterale e se ne autoproclama anche presidente stabilendo che la lingua parlata sarà l’esperanto. Una vera e propria micronazione poco fuori le acque nazionali davanti Rimini. La Repubblica Esperantista possedeva anche una sua moneta, il Mill, ma Giorgio Rosa si fermò soltanto alla produzione di alcuni francobolli e non di valuta.
La bandiera della repubblica era di colore arancione e al centro lo stemma disegnato: tre rose intersecate. Giorgio Rosa decise che l’inno ufficiale dovesse essere il brano dell’Olandese Volante di Richard Wagner.
Il sogno di Rosa infranto, l’intervento delle autorità
Le autorità italiane non stanno al gioco e si intromettono più volte. Ostacolarono l’iniziativa di Giorgio Rosa credendo fosse solo un piano per evadere il pagamento delle tasse. Guadagnava ingenti ricavi grazie ai tanti visitatori che passavano di lì giornalmente.
Il governo, si apprende da IlPost.it, ha poi imposto un blocco navale affinché nessuno potesse più raggiungere la repubblica esperantista e successivamente fu occupata dalle forze militari. Giorgio rosa non rimase a guardare e mandò numerosi telegrammi di lamentala al presidente della Repubblica ma non ricevette alcuna risposta.
Nell’estate il ministero della Marina mercantile intima la distruzione dell’isola ma l’ingegnere bolognese si appella alla contestazione. Nessuna accetterà la sua mozione di protesta, il suo sogno stava per essere definitivamente distrutto. Agli inizi del 1969 le autorità fecero esplodere parzialmente la piattaforma che si inabissò successivamente con le mareggiate.
L’ex presidente della repubblica esperantista, Giorgio Rosa, è deceduto il a marzo 2017 alla veneranda età di novantadue anni.