Il commento della mamma di Marco Vannini alla lettura delle motivazioni della sentenza di condanna per la famiglia Ciontoli.
La Corte d’Appello bis ha condannato tutti i Ciontoli per la morte di Marco Vannini, ma il dolore per quanto accaduto non passa ed è la mamma di Marco a combattere ancora perché giustizia sia definitivamente fatta.
Ecco quanto ha dichiarato in una struggente intervista Marina Conte, mamma di Marco Vannini.
Omicidio Vannini: sentenza d’appello bis arrivata dopo 5 anni
La morte del povero Marco Vannini risale alla notte del 18 maggio 2015 mentre trascorreva una serata in famiglia a casa della fidanzata Martina Ciontoli.
Nella villetta di Ladispoli il ragazzo venne colpito da un proiettile esploso da una delle pistole del capofamiglia Antonio Ciontoli.
Il processo di primo grado reputò Ciontoli colpevole condannandolo a 14 anni ma in appello la condanna calò a 5 anni per Antonio e 3 per il resto dei famigliari, assolta Viola Giorgini.
La Cassazione a febbraio di questo anno ha di fatto annullato l’ultima sentenza ritenendo che tutti i Ciontoli fossero responsabili della morte di Marco per aver ritardato i soccorsi.
Lo scorso 30 settembre dopo ben 5 anni la sentenza d’Appello bis ha condannato a 14 anni Antonio ed a 9 anni e 4 mesi i figli Martina e Federico e la moglie Mary Pezzillo per omicidio volontario.
Il dolore di mamma Marina è senza fine, ecco cosa ha ammesso dopo la sentenza
Solo pochi giorni fa sono state pubblicate le motivazioni della sentenza che sottolineano la condotta “crudele” messa in atto dalla famiglia Ciontoli.
La mamma di Marco, che ha perso la vita a soli vent’anni, ha espresso tutto il suo dolore in un’intervista al settimanale Giallo, come riporta anche il giornalista Gian Pietro Fiore sulla sua pagina Facebook.
“Quando ho letto le motivazioni della sentenza sono stata male.. Ho rivissuto il dramma di mio figlio. “
Le parole della mamma di Marco lasciano immaginare cosa abbia provato a ripercorrere i tragici momenti della morte del suo unico figlio. La condotta della famiglia Ciontoli ha portato alla morte del ragazzo che invece si poteva salvare.
“Mi sono ancora una volta immaginata Marco che chiedeva aiuto e loro gli dicevano si stare zitto. Hanno trattato mio figlio come una bestia”.
Marina ammette con dolore che forse non si saprà mai del tutto la verità ma che ora grazie alla sentenza bis è stato messo nero su bianco ciò che lei ed il papà di Marco, Valerio hanno sempre sostenuto da cinque anni a questa parte.
Marco è diventato “il figlio di tutti” come si legge su moltissimi cartelli e striscioni di quanti seguono da anni la vicenda processuale, ed ora tutti attendono la Cassazione per sapere se Marco e la sua famiglia avranno definitivamente giustizia.