L’Indagine dell’Istat ha confermato che l’Italia sta diventando un paese molto vecchio. Cresce la popolazione con più di 65 anni, cala quella con meno di 15.
Stando ai dati dell’Indagine Istat, in Italia non c’erano stati mai così tanti morti dal 1944.
L’Italia è un paese per vecchi
L’ultima indagine Istat, detta anche censimento permanente, ha fatto emergere alcuni dati preoccupanti del nostro paese: la popolazione sta invecchiando sempre di più. Diminuisce il peso delle classi d’età al di sotto dei 44 anni rispetto al 2011. Per contro, cresce il numero delle persone al di sopra dei 45 anni, rispetto sempre a quell’anno.
Gli italiani hanno un’età media di 45 anni. Un’età che si è alzata di due anni rispetto sempre al 2011. La Regione relativamente più giovane (42 anni) è la Campania, come avvenne nel 1951. Il comune più giovane (con una media di età di 35 anni) è Orta di Atella (Caserta). La regione più vecchia è la Liguria con 49 anni. Il paese più anziano è proprio in Liguria, con una media di 66 anni. Si tratta del comune di Fascia.
L’Italia sta, dunque, invecchiando. Un processo lento e inesorabile soprattutto se si guarda al numero di anziani per bambini. L’Istat, infatti, ha spiegato:
“il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 (era 3,8 nel 2011)”.
Mai così tante morti dal 1944
A causa del covid, si pensa che, quest’anno l’Italia sfiorerà la quota 700 mila decessi in un solo anno. Un numero che si era raggiunto soltanto nel 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale.
La popolazione italiana, inoltre, è composta da più donne che uomini: ci sono 95 uomini ogni 100 donne. Le differenze territoriali non sono molto marcate.
Rispetto al 2011 la popolazione è aumentata, seppur di poco, ma soltanto grazie alla componente straniera. Rispetto al 2019, inoltre, è sceso il numero dei residenti, con circa 175mila persone in meno rispetto alla fine del 2018.