Riaperto il caso dell’omicidio di Rocco Sciannimanico, in manette dopo 16 anni è finito Domenico Velluto. I dettagli.
L’imputato oggi ha 53 anni ed è stata la moglie dopo 14 anni a sporgere denuncia per quello che il marito le aveva confessato la notte del delitto. Ecco l’aggiornamento con la recente sentenza d’appello.
L’omicidio di Rocco Sciannimanico
La vicenda della morte di Rocco Sciannimanico risale al 2001 e per molto tempo è stato considerato un caso insoluto. La vittima che allora aveva 26 anni venne uccisa a Bari il 14 febbraio proprio il giorno di San Valentino.
Per l’omicidio vennero individuati dei sospetti ma gli inquirenti archiviarono il caso come riporta anche La Repubblica, per insufficienza di prove.
Solo 14 anni dopo una testimonianza incredibile ha permesso la riapertura del caso. Nel 2017 la sentenza di primo grado è nei giorni scorsi è giunta la conferma del processo d’appello.
Ecco cosa è emerso di sconvolgente.
La moglie dell’assassino fa riaprire il caso: la sentenza
A far riaprire il caso era stata proprio la moglie del presunto assassino alla fine condannato nel 2017.
La donna dopo ben 14 anni aveva infatti deciso di raccontare agli inquirenti quanto accadde la notte del delitto.
Lei e suo marito sarebbero dovuti uscire a cena per festeggiare la ricorrenza di San Valentino. Il marito non si presentò in orario e l’attesa però si prolungò per ben due ore.
Quando infine raggiunse la moglie verso le ore 22 la trovò adirata pensando che il marito fosse stato un compagnia di un’altra donna.
Così Domenico Velluto non trovò soluzione migliore di confessare alla moglie quanto avesse in realtà fatto in quelle ore.
La portò infatti sul luogo del delitto confessando di aver ucciso un uomo. Velluto mostrò alla moglie anche l’impronta del corpo, come prova.
Proprio grazie alla donna è stato possibile riaprire il caso e arrivare alla sentenza con rito abbreviato contro Domenico Velluto.
Notizia degli occorsi giorni è la conferma dell’appello: Velluto, oggi 53enne è stato condannato a 20 anni di reclusione per omicidio volontario.
Il movente fu probabilmente di natura economica: Sciannimanico doveva rendere del denaro a Velluto per della droga.
L’omicida non venne pagato e commesse il, delitto, come hanno dimostrato le indagini bastate sulla testimonianza della moglie ed altre risultanze.
Le prossime settimane saranno fondamentali per capire se nel caso dell’omicidio Sciannimanico, uno dei cold case riaperti solo negli ultimi anni, resta ancora da chiarire qualcosa.