A far arrestare il killer 44enne è stata la donna, scappata grazie al 72enne che l’ha difesa a costo della vita. I dettagli.
L’uomo era stato abbandonato in un lago di sangue in una piazza deserta di Vittorio Veneto in provincia di Treviso. Ora emerge nel dettaglio la dinamica di quella tragica sera.
Luciano, sgozzato a 72 anni in piazza: la dinamica
La vicenda è accaduta in provincia di Treviso precisamente a San Giacomo di Veglia, una delle frazioni di Vittorio Veneto e risale a pochi giorni fa.
A perdere la vita in un modo orribile è stato il 72enne Luciano Dall’Ava, un pensionato che risiedeva nella zona con il fratello.
Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, l’uomo è stato colpito da un fendente mortale alla gola.
Il corpo del pensionato è stato ritrovato all’interno di un furgone parcheggiato lateralmente alla piazza del paese.
Al momento dell’omicidio la zona era deserta a causa del coprifuoco dovuto all’emergenza Covid.
L’assassino ha cercato di fuggire dopo il fatto, mentre il povero anziano moriva per la gravissima ferita, ma gli inquirenti lo hanno rintracciato ed arrestato.
Il pensionato è morto per difendere la donna: il tragico racconto
Secondo quanto riporta il settimanale Giallo numero 51, a permettere l’arresto del 44 enne Giovanni Maria Cuccato è stato il racconto della donna scampata all’omicidio.
La 39enne di origine nigeriana ha infatti spiegato cosa fosse accaduto quella notte.
Lei e l’amico Luciano Dall’Ava, 72enne pensionato originario di Colle Umberto, si sarebbero appartati nella piazza di San Giacomo di Veglia.
Ad un certo punto l’aggressione da parte del 44enne che era il nuovo fidanzato della 39enne.
La donna ha cercato di difendersi e poi di difendere il suo amico Luciano che si era frapposto tra lei e Cuccato per difenderla.
L’uomo per questo gesto coraggioso è stato colpito alla gola dal killer ed è morto in pochi istanti. Nel frattempo la donna, è riuscita a fuggire pur se ferita nella colluttazione. Inoltre la donna si sarebbe procurata altre ferite alle gambe a causa delle numerose cadute durante la fuga disperata.
L’omicida, raggiunto dalle forze dell’ordine che avevano trovato il coltello ancora insanguinato nel suo furgone, ha ammesso tutto.
L’uomo ha raccontato di aver seguito la donna e di aver perso la testa quando l’ha vista in compagnia del pensionato. Il coltello infatti sarebbe già stato nell’auto dell’uomo che non ha esitato ad aggredire i due.
Ora il 44enne si trova nel carcere di Treviso in attesa del processo e molti elementi nella vicenda della morte del pensionato dovranno essere chiariti.