Il vero obiettivo dell’attentato sarebbe stato un parlamentare, che è riuscito a sopravvivere alla violenta esplosione.
Lo scorso venerdì una seconda strage è avvenuta nel villaggio di Agho Jan, nella provincia di Ghazni, zona orientale dell’Afghanistan.
Attentato in Afghanistan
Un attentato costato la vita ad 8 persone quello avvenuto questa mattina a Kabul, in Afghanistan.
Come riferisce anche Tgcom24, un’autobomba è esplosa, uccidendo sul colpo 8 persone. I feriti sarebbero almeno una quindicina.
Ad annunciarlo è stato il portavoce del ministero dell’Interno afghano, Tariq Arian.
Secondo una prima ricostruzione della tragedia, l’obiettivo reale dell’attentato era un parlamentare eletto a Kabul, Haji Khan Mohammad Wardak.
Al momento dell’esplosione il politico stava transitando in auto, ma non sarebbe stato colpito.
9 Killed in #Kabul Explosion: Security Sources.
The explosion targeted the vehicle of Haji Khan Mohammad Wardak, a member of parliament from Kabul. Wardak survived the attack. pic.twitter.com/osvSeYc0CA— Gal Jammu Di (@GalJammuDi) December 20, 2020
Non si ferma la strage di bambini
Una seconda strage, di ben più vasta portata è avvenuta lo scorso venerdì, nel villaggio di Agho Jan, nella provincia di Ghazni, Afghanistan orientale.
Come riferisce anche l’Avvenire, 15 bambini e altre 10 persone sono rimaste uccise nell’attentato.
Stando a quanto riferito dal Ministero degli Interni, l’esplosivo era stato nascosto in un risciò fermo fuori ad una casa dove si stava recitando il Corano.
Dal ministero degli Interni la responsabilità dell’ennesima strage di bambini sarebbe da addebitare ai talebani.
Dal canto suo però, il portavoce dei miliziani ha spiegato ai media come la deflagrazione sia stata provocata da resti di ordigni abbandonati nella zona.
I bambini li avrebbero spostati e portati al venditore che conduceva il risciò.
Intanto dall’Organizzazione nazionale delle Nazioni Unite, fanno sapere che:
“Dopo 93 giorni di colloqui ininterrotti, le parti hanno deciso di prendersi una pausa di 20 giorni e tornare al tavolo dei negoziati il 5 gennaio”.
L’Onu segnala quindi piccoli ma reali passi in avanti nelle trattative tra Kabul e i talebani.