Le due adolescenti stavano attraversando la strada, quando il Suv di Pietro Genovese le travolse, uccidendole sul colpo.
Lo scorso sabato il giovane è stato condannato ad 8 anni per la morte di Gaia e Camilla.
L’incidente e la condanna di Pietro Genovese
È stato condannato ad 8 anni di carcere Pietro Genovese, il figlio del noto regista che lo scorso anno, nella notte tra il 21 ed il 22 dicembre, travolse ed uccise le due amiche adolescenti Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann.
Il processo, con rito abbreviato, si è svolto a Rebibbia.
Le due ragazze morirono sul colpo dopo essere state investite dall’auto di Genovese, che viaggiava con altri due amici.
Il giovane si fermò a prestare soccorso, ma per Gaia e Camilla non ci fu nulla da fare.
Il pm aveva chiesto per Genovese una condanna a 5 anni di carcere. La sera dell’incidente il giovane risultò positivo all’alcoltest, con un tasso dell’1,4, tre volte superiore a quello consentito per legge.
Nel dicembre dello scorso anno, il giovane finì agli arresti domiciliari, con l’accusa di duplice omicidio stradale.
Le parole dei genitori di Gaia e Camilla
Ieri la sentenza di condanna, che ha inflitto al figlio del noto regista 8 anni di carcere.
“Giustizia è fatta. E’ un grande dolore, ma anche una grande vittoria per noi. Le bambine non torneranno più a casa, ma abbiamo avuto la soddisfazione dell`assenza del concorso di colpa”
hanno detto le mamme di Gaia e Camilla, dopo la sentenza.
I legali delle due famiglie sarebbero infatti riusciti a dimostrare che Gaia e Camilla abbiano attraversato sulle strisce pedonali.
Riguardo quella drammatica sera, l’imputato raccontò di essere ripartito col verde.
“Non volevo uccidere nessuno né volevo scappare”
raccontò durante l’interrogatorio, subito dopo l’incidente costato la vita alle due giovanissime amiche.