Caso Genovese, “Il kit di tortura”: nuove denunce e ultimi dettagli emersi

Il caso Genovese continua ad infittirsi, altre due ragazze hanno sporto denuncia e sono emersi nuovi dettagli sui festini.

Diverse telecamere ed un “kit del torturatore” tra gli elementi più inquietanti trovati nei luoghi delle feste e nella stanza da letto a Terrazza Sentimento.

Caso Genovese, oggetti di tortura ritrovati e testimonianze

A parlare è stata anche la fidanzata di Daniele Leali il braccio destro di Genovese, ecco cosa ha svelato.

 

Terrazza Sentimento: l’inchiesta si allarga, chi altro ha denunciato Genovese

Il caso di Alberto Genovese incarcerato il 7 novembre scorso dopo la denuncia di violenza sessuale da parte di una 18enne continua a complicarsi.

L’inchiesta ha coinvolto anche la fidanzata ed il braccio destro dell’imprenditore. In seguito altre denunce si sono aggiunte a quella della ragazza segregata per quasi 20 ore, drogata e stuprata a Terrazza Sentimento.

In totale 4 denunce: delle ultime ore altre due ragazze si sarebbero infatti aggiunte alla denuncia delle violenze subite. Le ragazze, assistite dall’avvocato Ivano Chiesa devono essere ascoltate dai magistrati nei prossimi giorni.

Secondo la loro versione le location di tali reati sarebbero diverse, situate a Milano, Mykonos ed Ibiza.

La posizione dell’imprenditore dunque si aggrava con le denunce e con i molti particolari che via via cominciano ad emergere grazie alle testimonianze.
Ecco cosa è stato scoperto di recente.

Telecamere e kit di tortura: i macabri ritrovamenti

Una ricostruzione dettagliata di quanto sarebbe stato trovato dagli inquirenti nelle stanze di Terrazza Sentimento è stata fatta recentemente da Gianluigi Nuzzi sulle pagine de La Stampa.

Secondo quanto riporta il giornalista, sarebbe emerso che posizionate nell’appartamento milanese di Genovese ci fossero diverse telecamere.

Ben 19 si trovavano nella stanza da letto di Alberto, per riprendere quanto accadeva nel talamo dell’imprenditore, compresi i terribili atti di violenza sessuale oggetto di denuncia.

Il macabro ritrovamento non si conclude qui, perché nell’appartamento a pochi passi dal Duomo del capoluogo lombardo, sono stati trovati anche diversi oggetti utilizzati durante le violenze.

Fascette e manette per i polsi, vibratori ed altri strumenti riconducibili a pratiche sadomaso.

Sempre secondo la ricostruzione Genovese avrebbe attratto le vittime, tra i 18 ed i 25 anni, nella sua stanza. L’iter era mostrarsi generoso ed ammaliatore, dispensando droga e alcol alle sue ospiti pertanto poi abusare di loro.

La difesa di Genovese non concorda e proprio sull’argomento dei festini molte e di matrici diverse sono le testimonianze.

Parla la fidanzata di Leali: “Alle feste per Belen”

A fare scalpore è stato proprio il racconto della fidanzata di Daniele Leali, l’amico di Alberto. L’uomo è stato indagato di recente con l’accusa di aver fornito lui la droga che circolava alle feste.

Leali si è sempre detto all’oscuro di quanti accadesse nella camera di Genovese, e che dopo la serata con la 18enne Alberto gli avesse chiesto di rintracciarla perché si era innamorato, come riporta Fanpage.

A difendere l’estraneità di Leali dal fatto si è scagliata ieri sera durante la trasmissione Non è l’Arena.

Marilisa Loisi ha affermato che le feste di Alberto fossero molto ambite prima del caso, e che in seguito tutti neghino.

“Per quelle ragazze lo scopo era andare alle feste perché c’erano Belen e lo champagne”

La Loisi ha raccontato come le feste non fossero ciò che si racconta ma occasioni di ritrovo normale addirittura per famiglie con bimbi.

“C’era un bell’ambiente che nell’ultima festa si è sporcato un po’”.

Questa affermazione non è passata inosservata ed ha provocato la netta reazione del presentatore Giletti. Il giornalista ha infatti ricordato che si sta trattando un tragico caso di stupro.

Non solo Giletti ha chiesto conto alla donna della presenza di droga, come emerso. La Loisi ha risposto:

“C’era la droga ma in minima parte”.

Le versioni su quanto accadeva nei festini, cornice delle tremende violenze oggetto di denuncia, sono così diverse che si comprende l’importanza di definire un quadro preciso della situazione. Saranno gli inquirenti nel proseguo dell’inchiesta a chiarire tutti gli elementi oscuri.

Impostazioni privacy