Pietro Genovese è stato condannato a otto anni per la morte di Gaia e Camilla. Emergono le sue parole e il suo stato d’animo: gli avvocati pensano alla prossima mossa.
Tutto si è svolto molto lentamente e per la morte di Gaia e Camilla ora Pietro Genovese dovrà pagare la sua pena di otto anni di reclusione.
Le parole di Pietro Genovese
Sono stati pronunciati otto anni per la condanna che dovrà pagare Pietro Genovese, dopo quanto accaduto alle giovani ragazze a Roma. Come riporta il Corriere della Sera, gli amici alla vigilia della sentenza hanno voluto sentire il suo stato d’animo:
“nessuno può capire quello che sento, sono solo di fronte a questa cosa”
Una confidenza fatta al suo amico Davide Acampora, che era in macchina con lui quella notte di un anno fa tra il 21 e 22 dicembre. Le due ragazze sono state investite in un tratto dove il limite era 50km/h e la Renault Koleos viaggiava ai 90km/h, con il conducente che è stato trovato con un tasso alcolemico più alto di tre volte il consentito per legge nonchè positivo alla cannabis (anche se l’esame non da la certezza di quando sia stata fatta l’assunzione).
Pietro aveva avuto la patente di nuovo da poco e ha provato a ragionare con l’amico, se le cose fossero andate diversamente quella notte:
“E se fossimo rimasti ancora alla festa? Se avessimo fatto altro?”
Il ricorso da parte degli avvocati
Nella giornata di ieri non ha risposto a chiamate e messaggi, chiuso nel suo silenzio. La frase ripetuta all’interno dell’aula bunker mentre ascoltava la sua pena:
“e cosa mi succede adesso?”
Per il giudice l’incidente è stata solo responsabilità di Pietro Genovese, non di un comportamento delle ragazze durante l’attraversamento o fatti esterni.
Gli avvocati difensori del ragazzo hanno già annunciato il ricorso in appello, respingendo tutte le ricostruzioni “fantasiose”.