Ilaria Cucchi rischiò il processo definendo Salvini uno sciacallo a seguito della morte del fratello che il politico commentò sui social.
Sembra finalmente chiudersi una vicenda iniziata più di 10 anni fa. Il motivo degli screzi tra il leader della Lega Matteo Salvini ed Ilaria Cucchi, infatti, risalgono al 2009 quando il fratello di quest’ultima fu ucciso a botte dai carabinieri.
Salvini avrebbe querelato la donna dopo la sua risposta.
Salvini all’epoca, rispondendo ad una domanda sulla sentenza di condanna da parte di Fanpage, disse che quella era la dimostrazione di come le sostanze stupefacenti facessero male. D’altro canto per la famiglia Cucchi quella sentenza fu motivo di grande gioia. Da anni, infatti, si erano battuti per fare giustizia al loro affetto.
Di conseguenza Ilaria chiese a Salvini cosa c’entrasse la sua affermazione con il fratello, il quale non avrebbe mai avuto niente a che vedere con certe sostanze. Nell’occasione la donna lo definì persino uno sciacallo.
I due furono citati al tribunale il 23 febbraio
Proprio su questa parola Salvini, prima di far partire la querela, chiese alla signora se volesse ritrattare ma quest’ultima preferì mantenere tale affermazione. Quindi, gli avvocati del politico proseguirono nella denuncia come disse la stessa Cucchi sui social.
“Io e Matteo Salvini siamo stati citati davanti al tribunale di Milano il 23 febbraio alle ore 14”.
La Procura di Milano però, avrebbe messo “sulla bilancia” il difficile momento che stava vivendo Ilaria. Di conseguenza sarebbe intenzionato ad archiviare il caso.
“Le dichiarazioni rese da Ilaria Cucchi devono essere valutate nel loro complesso, alla luce del clima di continui e pregressi attacchi alla figura del defunto fratello”.
Per questo motivo la Procura sostiene come il messaggio di Salvini possa essere risultato quasi provocatorio. A causa di ciò il termine sciacallo sarebbe risultato il più adatto.