Emergono particolari nella vicenda dell’anziana morta a Montecassiano che avvalorano la pista familiare. Rosina stava vivendo un dramma?
Sul corpo della 78enne Rosina Cassetti è stato disposto l’esame autoptico per capire le cause della morte.
Rosina morta in casa a Natale: la ricostruzione della famiglia
La morte dell’anziana durante una presunta rapina risale alla Vigilia di Natale. Ad avvisare le forze dell’ordine era stata la figlia della donna che assieme a lei e ad altri famigliari viveva nella villetta di Montecassiano.
Secondo le ricostruzioni la famiglia avrebbe raccontato che un uomo si era introdotto in casa per una rapina e l’anziana avrebbe avuto un malore per lo spavento.
Gli inquirenti però non hanno creduto a tale versione poiché non sono emerse tracce di una presenza estranea in casa.
Emergono particolari: Rosina aveva chiesto aiuto?
L’esame autoptico disposto nelle scorse ore dalla Procura potrà, si spera, chiarire le cause della morte. L’ipotesi è infatti che Rossina sia stata soffocata dai parenti.
Ora emergono ulteriori particolari che rendono il caso ancora più inquietante.
Da quanto riporta anche Fanpage, pare che di recente la 78enne si era rivolta ad un centro antiviolenza presente a Macerata.
Anche alcune testimonianze, da parte di conoscenti della vittima, rivelano una situazione non serena in casa.
La Cassetti viveva con il marito Enrico Orazi di 81 anni, la figlia 48enne Arianna ed il nipote 21enne Enea. Attualmente tutti i famigliari sono indagati per la morte dell’anziana.
Ma cosa raccontano i testimoni? A quanto emerge Rosina era stata costretta a vivere isolata in un piano della casa, senza acqua calda o riscaldamento e senza l’uso dell’auto o del telefono.
“Ma avevamo capito che il quadro familiare era ormai compromesso”
Ha dichiarato un’amica di Rosina. La situazione potrebbe essere degenerata davvero da quando figlia e genitori avevano cominciato a convivere? Saranno le indagini a fare chiarezza sulla vicenda.