Aggiornamento sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese. I dati riportati sono quelli diffusi dal Ministero della Salute.
Il bollettino di oggi 28 dicembre 2020, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.
Il bollettino del 28 dicembre
L’evoluzione della pandemia in Italia è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.
Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.
Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.
Di seguito tutti i dati ufficiali:
- Nuovi Contagi: 8.585 contro i 8.913
- Morti: 445 contro i 298 di ieri
- Pazienti ricoverati con sintomi: -6.539
- Pazienti in terapia intensiva: 2.565
- Guariti: 14.675 contro i 7.798
- Tamponi: 68.681 invece dei 59.979
Come appare dai dati, la curva dei nuovi casi è in leggero calo rispetto a ieri, cosi come quella riferita ai pazienti guariti è in diminuzione, rispetto alla giornata di ieri. Il dato dei tamponi è in aumento rispetto a ieri.
Riaprono bar e ristoranti
La data prevista a che si possa incominciare a muovere i primi passi verso la normalità è quella del 15 gennaio. Partita la campagna di vaccinazione dal 27 dicembre data del V-Day, una delle speranze e che ci sia un netto miglioramento del tanto temuto Rt.
Tra le ipotesi più ottimali, c’è quella che nelle prime due settimane di gennaio il virus sia meno presente e che l’indice Rt scenda allo 0,5.
Come si legge su Affaritaliani, la valutazione dell’apertura graduale alla normalità per le Regioni in fascia gialla è già cominciata.
Anche sul Corriere della Sera si legge che al Comitato tecnico scientifico si sta cercando in accordo con il ministero dello Sport per stringere i tempi, e permettere, soprattutto ai giovani, di:
“riprendere l’attività fisica al più presto”.
Per quanto ora non si possa dare nulla per certo, in quanto dipende tutto dall‘evoluzione della pandemia.
Di fatto si teme anche che, a seguito delle chiusure forzate imposte nelle festività, al termine di queste quanti gestiscono dei locali pubblici possano dare battaglia.