Lino Banfi ha concesso un’intervista a Oggi è un altro Giorno. L’attore barese fa una dolorosa confessione al pubblico di Serena Bortone.
Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi è tra gli attori più amati dal pubblico italiano da generazioni.
La sua genuinità e semplicità, oltre che la sua interpretazione di Libero Martini in Un medico in famiglia, l’hanno decretato ‘Nonno d’Italia’.
Ed è in queste vesti che è intervenuto recentemente nell’arco del talk show condotto da Serena Bortone, Oggi è un altro giorno, ove in diretta dalla propria dimora, ha espresso il suo pensiero in merito al vaccino, l’accorato appello poi le devastanti parole dell’attore.
L’appello in diretta
Durante una delle ultime dirette del noto talk show, l’artista pugliese, in occasione dell’inizio della campagna vaccinale a contrasto del virus Covid-19, che da 9 mesi si è abbattuto sull’intero pianeta, ha voluto fare un accorato appello al pubblico che da sempre lo segue e lo stima.
Come un nonno, rivolgendosi soprattutto alla fascia più giovane della popolazione, chiede, sempre rispettando la libertà altrui, di sottoporsi al vaccino proprio per proteggere una delle categorie più fragili, quella degli anziani:
‘Io sono libero nel mio cervello e vorrei che ognuno di noi fosse libero. Chi vuole fare il vaccino lo faccia e chi non vuole farlo non lo faccia’
e ancora:
‘ma è giusto che una persona come me che rappresento i nonni dica ai ragazzi di vaccinarsi per proteggere la salute dei nonni’
ha dichiarato a Oggi è un altro giorno.
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La dolorosa confessione
Dopo l’appello al suo pubblico, Lino Banfi ha voluto sottoporre ai telespettatori una sua poesia, dalla quale emergono le sue emozioni e considerazioni, comuni a quelle di molti, di questi ultimi lunghissimi nove mesi, tra lockdown, quarantena e restrizioni.
Nove mesi di una ‘triste gestazione’ durante i quali ‘mascherati’ e ‘rassegnati’, si respira solo tristezza, mentre pare sia andata persa quella naturale voglia di sorridere.
Uno scritto breve, che dietro la sua crudità nasconde uno stato d’animo devastato e disperato, e lo si evince nell’ultimo tratto dello scritto in cui Banfi dichiara ovvero che il 31 dicembre è ‘l’ultima notte dell’anno e per forza addà passà’, e in virtù di ciò ‘Covid 19 e 2020 annate a morì ammazzà’.
Ecco alcuni estratti dello scritto dell’attore pugliese:
‘Ci siamo fidati e ci fidiamo delle istituzioni, ma con gli scienziati hanno avuto contestazioni. Nove mesi che ci hanno rimbambiti, anestetizzati, i nostri occhi sono tristi, mascherati e rassegnati. Ma un giorno abbiamo detto: adesso basta a fare i fresconi e, tutti in fila, via a fare di corsa uno o due tamponi’
e ancora:
‘Comunque chi ha ragione, Eduardo o il grande Orazio? Quale filosofia è giusta per finì sto strazio? Carpe diem per usare il latinismo intelletuale o adda passà a nuttata per dirla papale papale? Oggi è l’ultima notte dell’anno e per forza addà passà, ergo covid 19 e 2020 annate a morì ammazzà’
ha concluso l’attore, commuovendo il pubblico e lo studio.