I governatori delle Regioni, intanto, chiedono all’Iss la revisione dei parametri con cui si decide il colore.
Il prossimo 6 gennaio scadrà il famoso decreto di Natale con cui Conte ha dichiarato tutta Italia (salvo i festivi) zona arancione. Dal giorno dopo, infatti, le regioni torneranno ad essere, a seconda dell’andamento dei contagi, zona gialla, arancione o rossa.
L’ipotesi è che l’Italia torni tutta zona gialla
A fornire il primo parare sull’Italia post feste è stata la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Quest’ultima, infatti, avrebbe ribadito come le cose in Italia sembrerebbero andar meglio e di conseguenza ipotizza che l’intera penisola sarà zona gialla.
Per saperne di più però, bisognerà necessariamente attendere la riunione della cabina di regia per il Monitoraggio Regionale, prevista per la prossima settimana, dove si discuterà del numero dei contagi.
I governatori chiedono modifiche sul metodo di giudizio
Tra i criteri che verranno presi in considerazione, inoltre, troviamo il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva. Non solo, i governatori delle Regioni avrebbero chiesto all’Iss alcuni cambiamenti sul metodo di giudizio.
Ad esempio, fra le proposte, un diverso metodo di calcolo dei tamponi antigenici e molecolari effettuati. Quest’ultimo, inoltre, potrebbe anche influire sul tasso di positività.
“Si sta lavorando a nuove raccomandazioni che rivedono le modalità dei test. I molecolari restano il gold standard maquelli antigenici offrono opportunità utili. Stiamo lavorando anche ad una circolare che modifica la definizione di casi”.
Queste, invece, sono state le parole del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza il quale ha spiegato come si sta lavorando in più direzioni.
Ricordiamo, infine, come dal 7 gennaio dovrebbero riaprire i licei, anche se non a capienza massima, ed i negozi i quali comunque dovranno chiudere per le 20. Riapertura prevista anche per bar e ristoranti con però il coprifuoco fissato per le 18.