Per quanto riguarda la scuola, il premier Giuseppe Conte proverà a far ripartire la didattica in presenza, anche se solo al 50%, già dal 7 gennaio.
Negli scorsi giorni si è tenuto un vertice fra il governo e le Regioni per discutere sulle nuove misure da far entrare in vigore dal prossimo 7 gennaio.
Speranza spiega di una nuova possibile chiusura
Tra le tante ipotesi, come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza, una nuova possibile chiusura prevista per la prossima settimana.
“Per il prossimo fine settimana sono previste le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti”.
Novità anche per le misure da intraprendere dopo il 7 gennaio secondo quanto appreso dall’incontro tenutosi fra il premier Giuseppe Conte, il ministro Boccia, i capidelegazione della maggioranza e il Comitato Tecnico Scientifico.
Possibile una proroga delle attuali restrizioni sino al 15 gennaio
Quest’ultimi, infatti, avrebbero pensato di adottare un provvedimento tra il 7 ed il 15 gennaio, utile a prorogare le misure attualmente in vigore.
L’altra ipotesi, invece, consiste nel tornare zona gialla il 7 e l’8 gennaio per poi spostarsi alla arancione nel successivo weekend. Infine dopo il 10 gennaio partirà la fase di monitoraggio per assegnare le fasce per la settimana dopo.
Nessuna incertezza, invece, per quanto riguarda la scuola, la didattica in presenza, infatti, ripartirà al 50% già dal 7 gennaio. Nonostante la sicurezza del governo però, molte Regioni sarebbero ancora preoccupate nel riaprire gli istituti.
Soprattutto al sud, infatti, il numero di contagi sembra essere ancora troppo alto. Dall’altro canto uno dei principali problemi della scuola era legato ai trasporti, fortunatamente risolti con un accordo con i prefetti.
In attesa del ritorno in classe delle medie e delle elementari, inoltre, si starebbe già pensando anche alle scuole superiori.