In Lombardia solo il 3% dei vaccini arrivati è stato effettivamente somministrato ad operatori sanitari e ospiti delle Rsa.
La polemica non turba l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
Poche vaccinazioni in Lombardia
Da quando è partito il ‘V-Day’ del 27 lo scorso dicembre, in Lombardia solo 2416 dosi delle 80.595 sono state effettivamente somministrate.
I vaccinati, ai quali è stata somministrata la prima dose del vaccino Pfizer, secondo quanto deciso dal Governo, sono: 2225 operatori sanitari, e 179 membri del personale non sanitario.
Oltre agli appena 12 ospiti delle strutture residenziali.
Leggendo questi dati ne viene fuori che la percentuale delle dosi inoculate, messe a confronto con quelle ricevute, pone la Lombardia tra le regioni italiane è più bassa somministrazione vicine alla Sardegna (2,3%) e al Molise (1,7%).
Durante un intervista, come riferisce Leggo, Giulio Gallera ha spiegato:
“Fare una classifica delle regioni è agghiacciante”.
Gallera ribadisce che non si tratta di fare una gara tra Regioni per dimostrare di essere più bravi di altri e aggiunge:
“Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali”
Il motivo del ritardo
Per Gallera il conteggio si dovrà fare tra 15 o 20 giorni, quando le strutture sanitarie pubbliche avranno i 120 mila dipendenti previsti per le date di vaccinazione che erano state preventivate.
Il motivo del ritardo è dovuto alle ferie che sono state concesse in Lombardia a diversi operatori sanitari.
Saranno proprio loro che si occuperanno delle vaccinazioni. Gallera ha ribadito che avendo preparato un’agenda basata sulle festività, a queste si sono affiancate le ferie che molti tra infermieri e medici dovevano recuperare.
Ha spiegato Giulio Gallera, che i primi ad essere vaccinati saranno i sanitari ma non il personale di un reparto al completo.
Una misura precauzionale per non bloccare una struttura nella malaugurata evenienza di una reazione allergica.