La donna, una 50enne kazaka, rischia ora una condanna all’ergastolo per omicidio volontario.
La vittima è Maria Luisa Lombardi, uccisa nella sua abitazione di Casal Palocco, a Roma.
La storia dell’anziana uccisa di botte dalla badante
Maria Luisa Lombardi, 82 anni, è stata uccisa dalla donna che avrebbe dovuto prendersi cura di lei e che ora rischia una condanna all’ergastolo per omicidio volontario.
Ad incastrare la badante, che aveva raccontato di una caduta accidentale della vittima, è stata la telecamera di sorveglianza, installata nella camera da letto di Maria Luisa.
In quella drammatica sequenza si vede la badante trascinare la donna giù dal letto, afferrandola per i piedi. Poi la 50enne colpisce al volto l’anziana con delle gomitate.
Dopodiché, con una lucida freddezza, la vittima viene scaraventata a terra. Consapevole di quanto commesso, la badante aveva cercato di nascondere le tracce.
Aveva ripulito il volto di Maria Luisa, lavato il pavimento e cambiato le lenzuola, intrise di sangue.
L’anziana era stata ricoverata in ospedale, dove è morta lo scorso 9 giugno, dopo oltre un mese di agonia, per una emorragia subdurale acuta.
Le parole della figlia
La figlia di Maria Luisa, Cristina, ha raccontato a Il Messaggero come mai la scelta fosse ricaduta proprio sulla 50enne, che si è rivelata la carnefice della vittima.
Maria Luisa Lombardi, malata di Alzheimer, era stata in un ospizio, poi la figlia, d’accordo con gli altri familiari, aveva deciso di farla tornare a casa.
Prima di scegliere Lyubov Tkachuk, in quella casa di Casal Palocco erano passate 7 badanti nell’arco di 5 anni. Poi era arrivata la 50enne Kazaka.
“Sembrava l’angelo della casa, ma all’improvviso si è trasformata in un essere malvagio”
ha raccontato Cristina.
Nessun sentore che Tkachul potesse essere tanto violenta o pericolosa per la madre.
“Si è giustificata dicendo che era caduta. Invece me l’aveva ammazzata di botte”
ha riferito la figlia della vittima.
La badante rischia ora l’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario.