Dopo l’assoluzione piena del marito di Gianna Del Gaudio resta il giallo del killer della Bergamasca: è davvero possibile?
Risultato scioccante del processo ad Antonio Tizzani accusato di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio. Netto il contrasto tra le richieste della pm ed il risultato della sentenza.
Ecco le dichiarazioni esclusive emerse in aula, la possibilità di un serial killer è concreta?
Gianna Del Gaudio, uccisa in casa sua: è ancora giallo
La morte della professoressa Gianna Del Gaudio 63enne di Seriate, è avvenuta il 27 agosto 2016 ma ad oggi resta un giallo irrisolto.
L’omicidio è avvenuto nella villetta di famiglia, a seguito di una cena con marito e figli. Mentre Gianna si trovava in cucina a lavare i piatti ed il marito Antonio in giardino ad annaffiare le piante, un uomo si sarebbe introdotto in casa e l’avrebbe uccisa sgozzandola.
Questo è il racconto del marito, unico testimone dell’accaduto, che indica in uno sconosciuto “incappucciato” il responsabile dell’omicidio.
Le indagini non hanno mai confermato la presenza di un uomo diventato killer per rubare degli oggetti dalla borsa di Gianna, ma dopo 4 anni è arrivata una svolta processuale incredibile.
Se Tizzani non è colpevole, chi ha ucciso la professoressa? Esiste davvero un killer della Bergamasca ancora in libertà?
Tizzani assolto: l’ipotesi killer è concreta?
Fin da subito le indagini si sono concentrate attorno alla figura del marito della professoressa uccisa, Antonio Tizzani.
I due secondo alcune testimonianze avrebbero avuto un rapporto burrascoso e come sostiene il pm Laura Cocucci tale rapporto si sarebbe incancrenito a partire dalla pensione dei due coniugi.
Secondo la ricostruzione del Pubblico Ministero, mandata in onda nella trasmissione Quarto Grado infatti, marito di moglie avrebbero avuto scontri sempre più duri.
Antonio rivolgeva a Gianna critiche continue ed insulti fino ad arrivare ad alzare le mani su di lei. Tizzani smentisce con forza questa ricostruzione ribadendo più volte di non aver mai colpito il viso di Gianna dato che gli interventi ai denti della moglie gli erano costati molto.
Il 72enne è stato assolto per non aver commesso il fatto, e la sentenza ha scioccato tutti. Ci si aspettava che i giudici accogliessero la richiesta dell’accusa dell’ergastolo per l’omicidio e di 4 anni per i maltrattamenti.
Fondamentale è stata la prova genetica portata dalla difesa: tracce di Dna maschile appartenente ad uno sconosciuto sarebbero infatti state isolate sui guanti e sul sacchetto di mozzarelle in cui era posto il taglierino.
Un Dna che mostrerebbe elevata compatibilità con le tracce ritrovate sulla guancia di un’altra donna uccisa nel 2016 pochi mesi dopo Gianna, Daniela Roveri, come aveva spiegato il genetista Giorgio Portera.
“Non parlo di serial killer, ma la compatibilità è forte”
Ha dichiarato il tecnico. A credere fortemente all’ipotesi del serial killer che ha ucciso Gianna ed almeno altre due donne è invece il figlio minore della coppia, Paolo Tizzani come riporta Giallo numero 2 del 2021.
Tizzani ha affermato subito dopo la sentenza:
“Sono tranquillo e lo sono sempre stato.. Non ho commesso quello di cui mi accusavano”
Resta da seguire le prossime fasi processuali poiché gli inquirenti sono decisi a fare chiarezza su quanto accaduto alla professoressa Gianna Del Gaudio.