Il testo scritto dal Ministero della Salute per la prima volta parlerà della possibilità di scegliere chi curare. La priorità verrà data alle terapie intensive.
Sarebbe pronta la bozza del nuovo piano pandemico 2021- 2023 che ovviamente partirà dalla crisi sanitaria ancora in corso. Nel testo scritto dal Ministero della Salute, infatti, si può leggere come l’attuale pandemia è servita per la messa a punto di nuovi vaccini.
Secondo il Ministero il Covid ci ha resi più consapevoli sulle pandemie
“Le lezioni apprese dalla inattesa pandemia da un nuovo coronavirus del 2020 possono essere considerate in un Piano pandemico influenzale che è utile contestualizzare nell’ambito dell’attuale crisi sanitaria globale”.
Nello specifico, secondo il Ministero, la pandemia di covid ci avrebbe preparato in prospettiva a rispondere a nuove possibili pandemie. Un’altra delle ipotesi presentate nella bozza riguarda la distribuzione delle cure.
Le cure, in caso di necessità, saranno razionalizzati fra i pazienti
Quest’ultime, infatti, se inizieranno a scarseggiare, verranno distribuite esclusivamente a “chi ha maggiori possibilità di trarne beneficio“. Nonostante ciò nella lettera è specificato come non saranno trascurati gli standard dell’etica e della deontologia.
Anche se questi verranno meno per privilegiare il principio di beneficialità con cui si da maggiore importanza alla medicina clinica in condizioni straordinarie. Queste, infatti, le note del Ministero in merito:
“La solidarietà deve ispirare ogni decisione, gli interventi devono essere basati sempre sull’evidenza e proporzionati, le restrizioni e l’intrusione nella vita delle persone dovrebbero essere le minori possibili in relazione al raggiungimento dell’obbiettivo perseguito e le persone devono sempre essere trattate con rispetto”.
Tra i punti cruciali del piano, inoltre, la maggiore produzione e distribuzione delle mascherine oltre che ad un aumento significativo dei posti letto in terapia intensiva. Infine prevista una formazione continua per gli operatori sanitari in modo da non restare mai a corto di personale.