Omicidio di Zdenka, gli ultimi istanti di vita della giovane mamma uccisa dal suo ex compagno

A ricostruire quegli attimi drammatici è stato il medico legale, Salvatore Lorenzoni.

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La donna venne brutalmente assassinata sotto gli occhi delle sue figlie e poi, ancora agonizzante, abbandonata davanti casa di un conoscente.

L’omicidio di Zdenka Krejcikova

Era il 15 febbraio dello scorso anno quando Zdenka Krejcikova, 40enne di origine ceca, venne brutalmente uccisa dal suo ex compagno, Francesco Baingio Douglas Fadda.

Zdenka aveva già denunciato quello che sarebbe stato il suo carnefice per comportamenti violenti, ma temendo ritorsioni da parte dell’uomo, il giorno precedente al delitto aveva ritirato le accuse al cospetto del giudice.

L’indomani, il 45enne la seguì sotto casa. La donna, che era con le due figlie piccole, cercò aiuto in un bar vicino. Fadda la ferì con un coltello, poi caricò Zdenka e le bambine nella sua auto e lasciò il corpo della donna, ancora agonizzante, davanti casa di un suo amico.

Poi, vagò in auto per tutta la notte, fino a che il giorno seguente venne fermato dai carabinieri in un parcheggio di Ossi.

Le bambine, che erano rimaste in auto con lui per tutto il tempo, furono ritrovate ancora sotto choc.

La ricostruzione del medico legale

Il medico legale, Salvatore Lorenzini, ha ricostruito gli ultimi drammatici istanti di vita della giovane mamma uccisa da Fadda.

Come riferisce anche La Nuova Sardegna, Zdenka Krejcikova venne colpita da una coltellata così violenta, che la lama del coltello si piegò.

Sul corpo della vittima sono state riscontrate numerose ecchimosi, precedenti al giorno del delitto, e riconducibili a maltrattamenti che la donna avrebbe ricevuto per giorni prima della sua morte.

Secondo la ricostruzione del medico legale, la donna sarebbe morta lentamente di asfissia in seguito a collasso polmonare, soffocata dal suo stesso sangue.

Intanto al 45enne accusato dell’omicidio vengono contestati anche i reati di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, porto di coltello e tortura.

 

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