Nuove regole fino a marzo e stato d’emergenza fino al 30 aprile.
Stabilite tutte le norme per contenere il covid-19: proroga dello stato di emergenza al 30 aprile, vietati gli spostamenti tra regioni fino al 16 febbraio, ricostituita la zona bianca e confermate le visite con un massimo di due ospiti.
Le nuove regole
La sera di ieri 13 gennaio è stata a dir poco turbolenta. Tra gli scossoni provocati dalle dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e un clima di instabilità governativa che induce a pronosticare gli scenari politici futuri, il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del decreto del legge per arginare l’emergenza del coronavirus.
Entrerà in vigore sabato 16 gennaio e rimarrà in essere più dei precedenti decreti. La scadenza è infatti fissata per inizio marzo.
Tra le novità stabilite è di rilievo la proroga dello stato di emergenza, precedente stabilito fino al 31 gennaio e adesso protratto fino al 30 aprile.
La zona bianca
Importante anche la ricostituzione della zona bianca. Una regione potrà diventare bianca con un livello di incidenza del virus basso, ossia quando si verifichino un massimo di 50 casi su 50.000 abitanti per tre settimane consecutive. Allora avrebbero fine le restrizioni per gli abitanti e le attività della zona previste dal noto decreto legge del 25 marzo 2020.
A cambiare sono i parametri che colorano le regioni di giallo ed arancione. Si sono fatti più stringenti e potrebbero portare nel weekend al passaggio di alcune regioni dal giallo all’arancione e di altre adesso arancioni a essere zone rosse, come per l’Emilia Romagna.
Confermate le visite a parenti e amici fino al 5 marzo per un massimo di due ospiti. Rimangono inclusi i minori di 14 anni su cui si esercita la podestà genitoriale, le persone diversamente abili o non autosufficienti conviventi.
Lo spostamento è consentito durante la giornata verso un’unica abitazione e all’interno della stessa regione in area gialla, nello stesso comune in area arancione e rossa. Resta invariato l’arco temporale ormai consueto per le uscite: dalle ore 5.00 alle 22.00.
Ad essere riconfermata fino al 15 febbraio anche l’invalicabilità dei confini regionali.
Permane l’eccezione di compravate esigenze lavorative, situazioni di necessità e salute. Il rientro al proprio domicilio o residenza è sempre permesso.
Nei casi in cui la mobilità sia limitata alle città, le regole sono invariate: è consentito ai cittadini dei centri con meno di 5000 abitanti di recarsi fuori dal paese di residenza, per una distanza massima di 30km e fatta esclusione del capoluogo provinciale.