Maria Teresa Giglio è intervenuta nella trasmissione Quarto Grado, raccontando la sua versione dei fatti sulla morte della figlia.
Tiziana Cantone venne trovata senza vita nella sua abitazione di Mugnano il 13 settembre del 2016.
L’odissea di Tiziana Cantone
Il dramma di Tiziana Cantone, 31enne originaria di Casalnuovo di Napoli, prende il via il 25 aprile del 2015, quando inizia a girare in rete un video in cui Tiziana viene filmata mentre ha rapporti sessuali con alcuni uomini.
Ad indurla a farsi riprendere l’aveva convinta proprio il suo fidanzato dell’epoca. Tiziana, ingenua ed innamorata del suo compagno, accettò la richiesta, acconsentendo a farsi filmare.
In breve tempo, i video con protagonista Tiziana Cantone diventano virali. Dalle chat di messaggistica, finiscono in rete e poi su un sito porno.
In quel video il volto di Tiziana, che resta sempre ben visibile, diventa il suo incubo.
È da lì che inizia l’incubo di Tiziana Cantone. Arrivano i meme, gli sfottò, i fotomontaggi e le parodie. La giovane decide così di serrare le porte di casa per non subire più la vergogna di essere additata come la protagonista di quel video.
Tiziana lascia Napoli e si rifugia prima in Emilia Romagna per qualche mese, poi in Toscana da alcuni parenti.
Lontana dal suo paese nativo spera di uscire da quell’incubo, ma ovunque si trovi, la gente la riconosce e ride di lei.
Ormai sull’orlo della depressione, Tiziana tenta il suicidio, prima con un’intossicazione da farmaci, poi con un tentativo di lanciarsi dal balcone.
Sceglie così di tornare a Napoli con la mamma e la zia. Si trova un avvocato per chiedere che i responsabili della diffusione di quelle immagini
Tiziana Cantone sceglie così di affidarsi ad un legale, perché i responsabili della diffusione di quei video vengano puniti e lo stesso chiede avvenga per i social che ne hanno permesso la condivisione.
Tiziana ottiene che le pagine in cui compariva il video vengano eliminate, compresi post e commenti, ma dovrà pagare oltre 18.000 euro di spese legali.
Chiede di cambiare cognome, ma non le viene concesso il diritto all’oblio. Poco dopo la sentenza definitiva, Tiziana Cantone viene trovata senza vita nell’abitazione della mamma, a Mugnano.
Le anomalie riscontrate su tablet e cellulari di Tiziana
Lo scorso 18 dicembre su cellulare e tablet di Tiziana Cantone sono state riscontrate 19 anomalie.
Gli avvocati dell’Emme-Team, che si batte contro il Revenge porn, hanno rilevato 19 difformità, dopo aver analizzato i dispositivi elettronici della ragazza di Mugnano.
Le anomalie riguardano proprio il periodo in cui la 31enne venne trovata senza vita. cellulare e tablet di Tiziana erano in custodia ai Carabinieri, che, dopo averli sequestrati ed analizzati, fornirono le loro conclusioni alla Procura.
La Procura ha quindi deciso di aprire un nuovo filone di indagine, relativo alla frode processuale.
Le ultime novità e le parole della madre
Nell’ultima settimana sono emerse delle novità importanti sul caso della morte di Tiziana Cantone.
Sarebbero state infatti rilevate delle tracce genetiche maschili sulla pashmina con cui Tiziana Cantone venne trovata morta impiccata nella sua casa di Mugnano.
Inoltre, dal suo cellulare sono emersi un centinaio di contatti, tra i quali potrebbe esserci il nome di colui che per primo ha diffuso il suo video.
“Mia figlia non si è uccisa”
a parlare ai microfoni di Quarto Grado è la mamma di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio.
“Ci sono state lacune nelle indagini e molta leggerezza. questo caso è stato condotto con leggerezza perché il verdetto era già stato dato da tutti”.”
ha sottolineato Maria Teresa, che da 4 anni si batte per conoscere la verità su sua figlia.