Il vicepresidente lombardo rende nota la richiesta prima di ufficializzarla, tra voci di dissenso.
Letizia Moratti scriverà al commissario straordinario Domenico Arcuri per chiedere di stabilire i criteri per l’assegnazione delle dosi sul territorio italiano. Le modalità di discernimento favorirebbero la Lombardia a discapito delle regioni meno ricche.
La proposta lombarda
Il nuovo assessore del lavoro e delle politiche sociali chiede al commissario Arcuri una distribuzione dei vaccini per PIL regionale, mobilità, densità abitativa e l’incidenza del virus.
Come riportato da fanpage.it, stando alle prime indiscrezioni, queste sarebbero le richieste di Letizia Moratti nella lettera da indirizzare ad Arcuri.
Ma il vociferare avrebbe fondatezza. Infatti anche i rappresentanti dei 5 Stelle e del Partito Democratico, sgomenti in seguito alla riunione dei capigruppo delle forze politiche richiesta proprio da Moratti, si sono espressi sul tema.
Il dissenso
Massimo De Roma, capogruppo dei 5 Stelle invoca che si parli di questo delicato argomento, la distribuzione del prezioso antidoto, nel Consiglio di Ministri.
Così condivide con il nuovo vice lombardo l’obiezione che non sono mai stati coinvolti gli organi della democrazia nella delicata decisione. Certo, sia per chi vorrebbe che fosse il PIL a dettare regola, sia per chi vorrebbe una distribuzione che rifletta il diritto di uguaglianza di tutti i cittadini, ci si appella alla chiarezza, a rendere le modalità di scelta trasparenti.
Anche Michele Uselli, il consigliere regionale di + Europa, si dichiara contrario ai propositi di Moratti, ricordando il compito della politica, ossia:
“salvaguardare proprio l’altro lato, indipendentemente dal Pil.”
“L’altro lato” della società cui Uselli si riferisce è evidentemente chi, per determinate condizioni, nella fattispecie il PIL, può essere soverchiato avendo minor potere, in questo caso economico.
Il ricorso della Lombardia al TAR del Lazio
Ma non finisce qui, Attilio Fontana ha proseguito l’iter del ricorso contro il Dpcm presentato al Tribunale del Lazio.
La decisione che rende la regione rossa non sarebbe coerente con gli ultimi dati epidemiologici secondo quanto afferma il Presidente durante la conferenza a Palazzo Lombardia.
Poco prima il suo braccio destro aveva richiesto al ministro della salute Roberto Speranza la sospensione per 48 ore dell’ordinanza che rendeva rossa la Lombardia.
C’è da immaginarsi che il contrasto continui tra le due parti, entrambe mirano al benessere della regione: c’è chi è convinto che la chiave di volta sia l’economia, chi invece ritiene necessaria prima la risoluzione di una situazione sanitaria critica.