Torino ci riprova e colma le assenze, dopo il Bibliobus la biblioteca mobile, arriva l’anagrafe itinerante.
Dopo la biblioteca mobile è in arrivo in un bus giallo l’anagrafe ambulante.
Supporto ai quartieri periferici
Un camper ambulante si muoverà in direzione dei quartieri periferici, in sostituzione degli sportelli chiusi dell’anagrafe, tuttavia come si legge sulla Stampa di Torino, la carta d’identità rimarrà pertinenza degli uffici.
Il camper colorato è in una delle recenti idee di Palazzo Civico, una maniera da agevolare, in un momento di emergenza Covid, quanti nei quartieri periferici a causa della pandemia, si ritrovano sprovvisti degli sportelli anagrafici.
In sostituzione ad esempio delle sedi decentrate di Falchera e Barriera di Milano, chiuse dall’arrivo del primo lockdown.
I residenti delle zone privi degli uffici dell’anagrafe che maggiormente ne soffrono, sono gli anziani.
Sono proprio loro che devono combattere ogni giorno con le difficoltà di movimento connotato per l’età, ai quali pesa di più il dover arrivare al primo ufficio operativo.
Servizi al cittadino
Anche le difficoltà di muoversi tra i servizi online, hanno motivato quanti risiedono in Falchera e Villaretto ad avviare una petizione che, in brevissimo tempo è riuscita ad arrivare a più di mille firme.
L’amministrazione con la creazione del camper per i servizi al cittadino, rende attuabile l’anagrafe a chilometro zero.
In particolare alle anagrafi itineranti spetteranno le stesse funzioni degli enti terzi abilitati dal Comune.
Tuttavia per ottenere la carta d’identità deve essere presente un pubblico ufficiale, per cui bisogna recarsi presso gli uffici tradizionali.
L’anagrafe itinerante potrà fornire i certificati, inoltre sul camper si potrà prenotare l’appuntamento per il documento d’identità grazie agli addetti presenti su di esso.
Un modo di accorciare il tempo necessario per l’appuntamento allo sportello.
Tra i servizi al cittadino in fase di ammodernamento, quello che riguarda le onoranze funebri che come annunciato dall’assessore Sergio Rolando, iniziano a febbraio e potranno rilasciare in modo autonomo i certificati di morte.
Questo consentirà di rendere meno gravoso il lavoro degli uffici che combattono con la mancanza di personale.
l direttore di Anagrafe e Stato Civile, Enrico Donotti ha infatti affermato:
“Abbiamo perso trenta dipendenti soltanto nel 2020 in una struttura che ha 350 persone in servizio, con un’età media ben al di sopra dei 55 anni”.
Aggiungendo che con l’arrivo delle 600 candidature di dipendenti si dovrebbe riuscire a coprire l’attuale carenza.