Balena trovata morta a Sorrento: i risultati dell’autopsia

E’ terminata l’autopsia sulla balena trovata morta nel porto di Sorrento (Napoli). L’esemplare, tra i più grandi trovati nel Mediterraneo, aveva una lesione alla spina dorsale.

Balena Sorrento

Tra le ipotesi della morte della balena trovata a Sorrento, spicca il morbillo dei cetacei.

Il ritrovamento

Una balena è stata trovata nelle acque del porto di Sorrento. Si tratta di uno dei cetacei più grandi rinvenuti nel Mediterraneo. Dopo averla prelevata dalle acque, la carcassa è stata condotta al molo San Vincenzo di Napoli lo scorso 20 gennaio.

Proprio lì è iniziata l’autopsia del cetaceo. Le indagini autoptiche sono state condotte da Sandro Mazzariol, professore dell’Università degli studi di Padova nonché responsabile del Cetaceans’stranding Emergency Response Team (Cert). Il Centro si occupa del recupero di cetacei grandi sia in Italia che all’estero.

La balena sarebbe morta tra giovedì e venerdì scorsi. Grazie all’autopsia gli inquirenti hanno potuto accertare anche che il cetaceo recuperato non è lo stesso mostrato in un video circolato qualche giorno fa.

La grandezza, infatti, non corrisponderebbe. La balena recuperata a Sorrento misura 19,7 metri. Quella del video, invece, non superava i 10 metri. Inoltre, è stato escluso anche che la balena fosse la madre di quella mostrata nel video. L’esame autoptico, infatti, ha mostrato che l’esemplare non aveva partorito di recente.

L’autopsia

Stando ai primi risultati, si pensa che la morte della balena sia stata dovuta dal virus CeMV, detto morbillo dei cetacei, responsabile di molte morti nel Mediterraneo.

Il cetaceo, inoltre, aveva la spina dorsale rotta. Dunque, la seconda ipotesi è che sia deceduta a causa delle lesioni. La balena è stata sezionata nel porto e si resta ancora in attesa di altri esami autoptici.

L’esemplare verrà musealizzato su espressa richiesta del Parco Marino di Punta Campanella. Lo scheletro servirà per progetti dal fine educativo e di sensibilizzazione ambientale.

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