La campagna vaccinale tra lentezze e mancanze. Quasi 400mila dosi di vaccino hanno avuto come destinatari ne medici ne over 80.
Ad oggi risultano essere 790.251 le dosi di vaccino inoculate agli operatori sanitari.
Gravi violazioni
Dopo una fase iniziale, che ha visto l’Italia come tra le nazioni che maggiormente ha un numero di persone vaccinate, sembra che la campagna vaccinale in Italia stia subendo un eccessivo rallentamento.
Oltre a dover fronteggiare l’emergenza dettata dalla decisione presa unilateralmente dalla Pfizer di ridurre di 165 mila dosi di vaccini in Italia, sembra si debba fare i conti con un alto numero di vaccinati che non rientrano nelle categorie a rischio.
Lo riporta Today, che parla di una forte rimostranza espressa dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli e riguarda la somministrazione dei vaccini.
“Quasi 400mila dosi di vaccino iniettate a persone non a rischio”.
Dai dati relativa ai vaccinati sembra che siano solo 790.251 le dosi di vaccino inoculate agli operatori sanitari.
Quando il totale di dosi a disposizione parla di un quantitativo di 1.312.275.
Sarebbero circa 400mila le dosi che, non sono state iniettate a personale non sanitario, come ad esempio agli ospiti delle Rsa, ne agli over 80.
Dati inaccettabili
Ha ribadito Filippo Anelli come tutto questo sia inaccettabile, soprattutto perché solo ad oggi la cifra dei medici morti è arrivata a 300.
Per questo motivo ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici:
“È inaccettabile vedere persone che non svolgono un’attività così rischiosa essere sottoposte al vaccino e osservare una larga parte della professione medica non ancora vaccinata”.
Per Anelli, non è possibile escludere dalla vaccinazione una parte fondamentale della società, e per questo che ha fatto un invito al Governo, e gli amministratori regionali, affinché si possa avere un maggiore rispetto per tutti quanti sono sono deceduti fino ad oggi per la salvaguardia cittadini.