Sulla bimba morta a Palermo a causa di una sfida su TikTok era stata disposta l’autopsia di cui oggi sono stati rivelati i risultati.
Intanto, a seguito della morte della bimba di Palermo, il Garante della Privacy sta disponendo il blocco di TikTok per gli utenti per i quali non si può dimostrare l’età.
Le cause della morte
Sul cadavere della bimba morta a Palermo, a causa di una sfida lanciata su TikTok finita male, era stata disposta l’autopsia. Oggi sono stati rilasciati i risultati che hanno confermato le cause della morte.
La piccola Antonella Sicomoro sarebbe morta per asfissia. Un’asfissia causata da una cintura che la piccola si sarebbe stretta al collo per partecipare alla challenge. Lo confermano le prime indagini autoptiche. La relazione verrà depositata nelle prossime settimane da Antonella Argo, dottoressa designata dalla Procura.
Una sfida chiamata BlackOut Challenge che consiste nel filmarsi mentre si cerca di resistere, quanto più tempo possibile, senza respirare o, comunque, con qualcosa che stringa il collo.
A trovare Antonella senza vita in bagno è stata la sorellina di cinque anni. La cintura le era stata data in prestito dal padre, inconsapevole di cosa la decenne avrebbe dovuto farci.
L’analisi del cellulare
Gli inquirenti stanno cercando di sbloccare il telefono di Antonella. Il cellulare, attraverso cui la bambina si stava filmando, è bloccato da un codice. Nessuno in famiglia lo conosce. E’ lo stesso dispositivo che la ragazzina stava usando per filmarsi in bagno.
Antonella aveva diversi profili social. L’obiettivo degli inquirenti è quello di capire se la ragazzina sia stata spinta da qualcuno a partecipare alla sfida social.
Intanto, a seguito della decisione del Garante della Privacy di bloccare tutti i profili per cui non possa essere verificata l’età anagrafica, un portavoce del social ha dichiarato:
“La privacy e la sicurezza sono una priorità assoluta per TikTok e lavoriamo costantemente per rafforzare le nostre policy, i nostri processi e le nostre tecnologie per proteggere tutta la nostra community e i nostri utenti più giovani in particolare.”
Al momento, il reato è a carico di ignoti.