Lo ha detto L’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, considerato quanto è costato in termini di “socialità”, non è il momento di abbassare la guardia.
Non dobbiamo escludere un nuovo aumento, ci sarebbero norme più restrittive.
Valutare i rischi
Ci siamo privati dei cenoni familiari natalizi, quelli che forse qualcuno teme perché c’è anche chi odia il Natale, ma anche a quello possiamo trovare una risposta scientifica.
Ci siamo privati delle palestre, anche se non tutti, qualcuno ha trovato il modo di aggirare l’ostacolo.
Senza cinema e teatri ne bingo per gli amanti, qualcuno ha anche preso in affitto il cane del vicino, per poter beneficiare di una passeggiata in più. Non ci abbracciamo, noi che come italiani parliamo toccandoci l’un l’altro.
Il vaccino è arrivato e altri ne arriveranno, possiamo sperare, tra un no vax e un si vax, di superare questo momento, ma questo è il momento di non abbassare la guardia e di valutare a quali rischi andremmo incontro in caso contrario.
Convivere con il virus
Come si legge su Fanpage l’epidemiologo Giovanni Rezza, ha tenuto una conferenza stampa come sua abitudine, per parlare dell’ultimo monitoraggio dell’Iss.
“Nell’ultimo periodo, dopo aver assistito a un picco, l’incidenza ora tende a scendere”.
Ha voluto ricordare Giovanni Rezza che se si è potuto registrare questo risultato, lo si deve grazie agli interventi di chiusura.
Si era fortemente temuto un aumento dei casi nelle festività natalizie ma l’Rt è sceso sotto dell’1, indice che la trasmissione sta diminuendo.
Per quanto ci sono molti casi, la tendenza è alla diminuzione, inoltre ha spiegato Rezza:
“Per quanto riguarda le aree mediche siamo al di sotto della soglia critica, ma per le terapie intensive siamo oltre”.
Inoltre riguardo i vaccini il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha confermato che per numero di somministrazioni siamo secondi solo alla Germania, e questo nonostante i ritardi e le diminuzioni annunciate da Pfizer nelle consegne ora annullate.