Teresa Merante è la cantante folk calabrese che, nella sua ultima canzone, inneggia alla mafia ed è contraria alla polizia.
Intanto, il popolo calabrese si discosta dall’operato di Teresa Merante.
I testi pro mafia
La cantante folk Teresa Merante nelle sue canzoni inneggia a latitanti, mafiosi, carcerati e boss ma anche contro Stato e forze dell’ordine.
La Elca Sound è la piccola etichetta discografica a cui appartiene l’artista. Tra le righe di alcuni suoi testi si leggono frasi come:
“Una luce fioca inizia a lampeggiare, fuggite giovanotti, questa è la polizia! Sparate all’impazzata verso quella brutta compagnia (…) si stanno avvicinando con i mitra in mano, ma non abbiate paura, sono solo quattro pezzenti. Noi siamo i latitanti, noi siamo i più potenti”.
Il caso è stato portato all’attenzione mediatica anche dalla testata online Fanpage con la quale, però, la cantante non ha voluto interloquire.
I suoi video pro mafia stanno ottenendo tantissime visualizzazioni e consensi, da un lato. Dall’altro, suoi social alcuni dei figuranti nei suoi clip sono stati presi di mira.
Come è accaduto a Giuseppe Marasco, sindaco di Nicotera. Il primo cittadino si è giustificato dicendo di non conoscere assolutamente il contenuto del testo del clip. Il comune di Nicotera era stato scelto proprio come location per il video.
Brani da 3 milioni di visualizzazioni su Youtube
Tra i brani più visualizzati spicca U latitanti che, per melodia, ricorda molto Le radici ca tieni dei Sud Sound System. E ancora Il capo dei capi dedicato a Totò Riina e pubblicato poco prima che egli morisse.
https://www.youtube.com/watch?v=q6fAsqEshcw
Natale Centofanti è il manager della cantante e, a tutti i giornalisti che hanno voluto raggiungerlo, ha chiesto di leggere un suo post pubblicato su Facebook.
Nel post in questione c’è scritto che il genere folk e le canzoni della Merante non fanno altro che raccontare, con voce e musica, vicende reali.