Sono quattro i locali di Firenze finiti nel mirino di prefettura e vigili, il controllo eseguito per tre sere di seguito.
Multati i titolari e gli avventori.
I ‘ribelli’ di Firenze
Dove avrebbe posto i ‘ribelli’ suoi concittadini, il sommo Poeta Dante Alighieri? D’altra parte colui che viene considerato il padre della lingua italiana, oltre ad essere un poeta fu anche un politico.
Scorrendo i gironi non se ne trova uno adatto al caso.
Di certo c’è solo la cifra della multa che ormai è tristemente nota, sono quattrocento gli euro di multa ai titolari e a ciascun cliente che viene trovato a cena. Ovviamente più i giorni di chiusura imposti come ammenda.
Tuttavia i rei si difendono:
“Non cerchiamo pubblicità, ma vogliamo difendere il lavoro di tutta una vita”.
Per quanto riguarda il Governo e il Comune si batte cassa, per la violazione delle disposizioni del Dpcm in materia di orari.
Controllato per tre sere
Per non incorrere in errori la polizia amministrativa ha pensato bene di verificare per tre sere di seguito se il locale fosse aperto. E così è stato, quindi alla fine ha ‘affibbiato’ 17 sanzioni per violazioni alle disposizione Covid, di cui 16 ai clienti presenti e una al titolare del ristorante.
Uno dei promotori della protesta di #Ioapro1501 è Momi El Hawi, il proprietario di Tito in via Baracca, che si è opposto con l’apertura agli ordini contro le limitazioni dei Dpcm.
Il sindaco Dario Nardella ha voluto annunciare che prenderà dei provvedimenti riguardo i locali che continueranno ad aprire la sera.
“Saremo severissimi verso questi signori che fanno i fenomeni sfidando apertamente le istituzioni”
queste sono state le parole espresse in merito dal Primo cittadino.
Occorre dire che Momi El Hawi non è solo in questa protesta, infatti in Francia si è risposto alla chiusura con i “ristoranti clandestini”, e come si legge su La Nazione di Firenze, ad esempio anche Il Rouge di via Pisana è un altro locale che ha aderito alla protesta anti Dpcm.
In questo caso però nessuna multa, in quanto quando venerdì sera sono giunti i poliziotti, al posto dei clienti erano seduti ai tavoli dei manichini, quindi niente multa.
Sfortunatamente ieri sera con due clienti presenti è arrivata la multa e l’obbligo di chiusura per cinque giorni.
Fino ad ora sono in tutto a Firenze sono circa dieci i locali ‘ribelli’, che stanno sfidando le restrizioni di orario.