Ci sono 3 versioni contraddittorie sul caso Luca Ventre ma l’autopsia le smentisce tutte e tre.
Luca 35 anni viene immobilizzato, portato in ospedale e dichiarato morto poco dopo.
1 gennaio 2021
La mattina del 1 gennaio 2021 un ragazzo 35enne di origini lucane di nome Luca Ventre, trasferitosi otto anni fa in Uruguay, si presentò all’ambasciata italiana.
Venne ripreso dalle videocamere della sorveglianza dove si può vedere un poliziotto uruguaiano che lo immobilizza stringendolo sul collo per 14 minuti.
Poco dopo sarà portato in ospedale e verrà dichiarato morto per un arresto cardiaco. Ci sono tre versioni discordanti sul caso e nessuna combacia con i primi risultati dei dati dell’autopsia.
Prima versione
La dottoressa del pronto soccorso ha attaccato il turno alle ore 8:00 all’Hospital de la Clinica (uno degli ospedali migliori dell’Uruguay) e dichiara che le viene portato Luca già morto alle ore 8:06 .
Seconda versione
L’agente “L” ha trattenuto in arresto Luca nell’ambasciata italiana, portandolo e scortandolo in ospedale.
L’arresto è motivato anche dal referto del Pronto Soccorso in cui c’è scritto:
“Luca è in stato di fortissima agitazione e particolarmente violento già a bordo della volante, comportamento, questo, che spinge gli agenti a portarlo in ospedale, legarlo in carrozzella, scortarlo e lasciarlo in un box di sicurezza, dove gli vengono somministrati dei farmaci, il midazolam e l’haloperidol tramite iniezioni sul collo e senza un esame medico preliminare”
Ma è presente un dettaglio che non passa inosservato, ovvero che medicinali di quel tipo se somministrati ad un paziente debole o sotto effetto di droghe può causare un arresto cardiaco, soprattutto se la dose è massiccia.
Passano 11 minuti dalla somministrazione e Luca va in arresto cardiaco e dopo 5 processi di rianimazione viene dichiarato morto alle ore 8:30.
La ricostruzione dell’agente L è completamente diversa dalla versione del medico che ha firmato l’accettazione e il referto del pronto soccorso.
Terza versione
Un’infermiera dichiara che Luca accede al pronto soccorso con le convulsioni e non riesce a parlare, poco dopo va in arresto cardiaco.
I risultati dell’autopsia
L’autopsia del medico legale conferma che non ci sono traumi o lesioni che hanno provocato la morte.
Il corpo e il viso hanno delle lievi ferite, i primi risultati degli ematomi sul collo vengono motivati con le iniezioni di farmaci.
Il cuore è sano e non c’è nessun segno di infarto (particolare che nel reperto medico c’è, causato dal mix di midazolam e haloperidol).
Sono stati mandati dei campioni di cuore e cervello per l’analisi patologica e dei campioni di sangue e urine per l’esame tossicologico, ma i risultati non sono stati riportati ancora alla famiglia e ai suoi legali.
Si dovrà ancora aspettare per sapere la causa ufficiale della morte di Luca ma già nel primo referto dell’autopsia il cervello ha riportato uno stato edematoso che potrebbe combaciare con la morte da strangolamento.