L’uomo, oggi accusato di terrorismo era stato arrestato lo scorso agosto, è apparso in aula con un collegamento on-line dal carcere.
Processo rimandato perché ancora non ha incontrato i suoi avvocati.
Scomparso da Dubai
Ha ispirato la produzione di un film Paul Rusesabagina, “Hotel Ruanda”. Nel film l’eroe riuscì a portare in salvo oltre mille persone durante il genocidio dei tutsi nel ’94.
L’uomo arrestato in agosto, durante un intervista al New York Times ha affermato di essere stato costretto dalle autorità ruandesi a tornare nel suo paese d’origine per affrontare le accuse di terrorismo e omicidio.
Rusesabagina era convinto di aver preso un aereo per andare in Burundi.
Come si legge su l’Ansa, a suo capo in Ruanda pendono 9 accuse, tra cui finanziamento del terrorismo, rapina a mano armata, rapimento, incendio doloso, tentato omicidio, aggressione e percosse.
Paul Rusesabagina, ha confermato di sostenere i ribelli ruandesi dell’Fln, tuttavia l’uomo ha negato di avere qualsiasi responsabilità negli attacchi, dove hanno perso la vita nove persone, altre sono state ferite tra il 2018 e il 2019.
L’uomo non è il solo imputato nel processo, infatti alla sbarra andranno altri esponenti dell’Fln.
Violazione dei diritti umani
Rusesabagina da sempre ha accusato il presidente Paul Kagame, di violazioni dei diritti umani e dittatura.
Il film uscito nel 2004 racconta di come nascondendo dalle milizie filo-governative della maggioranza hutu è riuscito a mettere in salvo oltre mille persone.
Nel film si racconta come durante il genocidio ruandse, per quanto egli appartenesse alla etnia hutu, riuscì a salvare 1.268 tutsi, che venivano inseguiti degli hutu armati di machete
Paul Rusesabagin riuscì a nasconderli nell’Hôtel des Mille Collines di Kigali, dove lavorava come general manager.
Tuttavia come si legge anche sul la Repubblica, ci sono voci discordanti. Una di queste quella di Tatien Ndolimana Miheto, che in quei giorni era nell’albergo e coordinava i rifugiati.
Da Bruxelles Tatien Ndolimana Miheto ha affermato:
“Voleva i soldi e prendeva a calci nel sedere chi non li aveva, buttandoli fuori”.
L’accusa è stata rigettata da Anaise Kanimba.
La figlia di Rusesabagin afferma che si tratta di menzogne, la donna desidera far conoscere la verità al mondo, che si sappia che il ‘padre è stato davvero un eroe’.
Tuttavia è stato il film di Terry George, che ha portato alla luce altre versioni sull’eroismo di Rusesabagina.
Ci sono stati molti sopravvissuti hanno parlato e smentito le gesta raccontate nel film.