Dopo 40 anni di stop, al parco archeologico di Ercolano si ricomincerà a scavare. L’obiettivo primario sarà riportare alla luce la spiaggia.
Gli scavi della spiaggia di Ercolano avvennero parzialmente negli anni Ottanta. All’epoca venne portato alla luce parte del fronte della città che va verso il mare.
Un approccio multidisciplinare
Nel parco archeologico di Ercolano si ricomincerà a scavare. Ad annunciarlo è stato Francesco Sirano, il direttore del Parco il quale, come ha riportato Ansa, ha assicurato che i nuovi scavi saranno di tipo multidisciplinare.
Il che significa che, non si darà importanza soltanto ai reperti ma anche ad aspetti:
“antropologici, geologici, paleobotanici, conservativi, creando una stabile connessione con il pubblico presente e da remoto”.
Non si scava nel parco archeologico dagli anni ’80, quando venne riportata alla luce la parte della città che da verso il mare.
Attualmente, la spiaggia è localizzata a circa 4 metri al di sotto dell’attuale livello del mare. Proprio per il fatto che si trova sotto il livello del mare, ci sono sempre stati problemi di regimentazione delle acque.
In cosa consisteranno i nuovi scavi
I nuovi lavori si basano su un lavoro degli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project che tra il 2007 ed il 2010 hanno riportato alla luce una piccola parte di spiaggia basandosi su testimonianze archeologiche.
L’obiettivo è quello di riportare in loco anche la sabbia. In questo modo, i visitatori potranno addirittura passeggiare di nuovo sul litorale antico. Si tratterebbe di un percorso mai visto prima che giungerà fino alla Villa dei Papiri. Questa zona tornerebbe ad essere collegata alla Ercolano antica.
Si tratterà di lavori particolarmente complessi ma, stando a quanto affermato da Sirano, saranno realizzati in sinergia con HCP. Ci lavoreranno i tecnici del Parco Archeologico di Ercolano, del ministero dei Beni Culturali e dell’Herculaneum Conservation Project appunto. La durata totale degli scavi potrebbe essere di due anni e mezzo.