Francesco Ruffino, dj per passione e fattorino per vivere, porta i riflettori su un lavoro fondamentale nell’epoca della vita smart.
Tanta costanza e buonumore anche sotto i temporali, il lavoro che gli è valso un riconoscimento speciale.
Un insolito primato
Francesco Ruffino, 38 anni e tanto buonumore, ha conseguito un record mondiale che forse in molti non sapevano esistesse: quello delle consegne di cibo.
Ebbene sì, perché il rider nostrano in tre anni di lavoro ha fatto ben 25.255 consegne.
La prima ad esserne impressionata e darne notizia è stata Glovo, la multinazionale per cui lavora dal 2017.
La giovane start up barcellonese, che in sei anni si è diffusa in lungo e largo per il globo (26 sono i Paesi nei quali opera), ha voluto premiare Francesco per lo strabiliante risultato.
Il rider numero uno al mondo, appassionato di musica e nel tempo libero dj, non si aspettava che quel lavoretto sarebbe diventato un lavoro, secondo quanto rilasciato nell’intervista al Corriere della Sera.
Infatti ha iniziato ad andare su è giù per le strade della sua bellissima città più di venti anni fa. Era allora tra i primissimi fattorini che solo due decenni dopo sarebbero stati chiamati in tutto il mondo rider .
Da allora Francesco non ha più abbandonato l’impegno quotidiano, che lo prende soprattutto durante i giorni festivi, dalle 12.00 fino alle 22.00 della sera. Da lavoratore autonomo con partita IVA percepisce una somma netta di circa 1.500 euro.
Il campione delle consegne è gioviale più che mai. Gli piace il suo lavoro poichè gli permette di vivere a contatto con la gente, ma non disdegnerebbe un po’ di stabilità.
Verso la tutela dei rider
La sua storia e il suo record senza eguali hanno riportato all’attenzione pubblica al lavoro precario di una figura chiave all’interno della società odierna.
A sottolinearlo è Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil di Palermo, che indica la necessità di contrattualizzare un lavoro bistrattato, che non è più saltuario per moltissimi autonomi che consegnano giornalmente spesa, pizze fumanti o sushi e sashimi.
Ma il benessere e la tutela dei rider, un dibattito sempre vivace e sentito negli ultimi tempi, iniziano ad essere al centro delle politiche aziendali oltre che dei governi.
Solo lo scorso novembre Just Eat ha abbandonato Assodelivery, l’associazione che riunisce le app del delivery del cibo, in seguito ala scelta di assumere i suoi lavoratori, contraddicendo il principio del pagamento a cottimo.
In un ambito ancora poco regolamentato arriva ieri la notizia che a Prato 50 food rider saranno assunti con il contratto nazionale di logistica. L’esito è stato il risultato del dialogo tra una giovane impresa e le corporazioni (affini) di settore.