Dopo sette anni, alcune studentesse che erano state rapite in Nigeria sono riuscite a sottrarsi ai loro rapitori.
Gli aguzzini delle studentesse rapite in Nigeria appartengono al gruppo terroristico di Boko Haram.
Il racconto alla Cnn
Alcune delle studentesse rapite in Nigeria nel 2014, dopo quasi 7 anni sono riuscite a sfuggire ai loro aguzzini. Le ragazze frequentavano la scuola femminile di Chibok, in Nigeria.
I loro aguzzini appartengono al gruppo terroristico Boko Haram. Le ragazze che sono riuscite a scappare sono 100 su 276.
A raccontare dell’evasione è stao il padre di una ragazza scappata, Halima Ali Maiyanga, ai microfoni della Cnn. La ragazza, all’epoca del rapimento aveva 15 anni e oggi 22.
La sera del 28 gennaio Halima è riuscita a telefonare a suo padre per avvertirlo di essere riuscita a scappare. L’impresa era riuscita a lei e ad altre ragazze grazie ad una operazione dell’esercito nigeriano contro i Boko Haram.
Non si sa bene quante ragazze sono riuscite ad evadere. Si sa soltanto che, al momento, sarebbero sotto protezione dell’esercito nigeriano e che la chiamata sia stata fatta proprio da un numero di un funzionario delle forze di sicurezza.
Il rapimento nel 2014
Il governo non ha dato ancora notizie ufficiali sulla ritrovata libertà delle ragazze. Alcune fonti ufficiali, però, parlerebbero di un centinaio di ragazze liberate.
Le ragazze vennero rapite nella notte tra il 14 ed il 15 aprile del 2014. Nella scuola seguivano le lezioni studentesse sia cristiane che mussulmane. Due gruppi religiosi che convivevano e coesistevano fino a quando non arrivarono i Boko Haram.
La prima cosa che il gruppo terroristico fu rubare un macchinario che produceva mattoni. Poi, bruciarono l’istituto e rapirono le ragazze. La dinamica precisa del rapimento e le sorti di alcune ragazze, sono note grazie ai diari di alcune studentesse che riuscirono ad evadere.
Le ragazze furono divise in cristiane e mussulmane. Queste ultime, furono costrette a sposare i miliziani. Le cristiane che non vollero convertirsi furono fatte schiave.