A 20 giorni dall’inizio della Crisi di Governo, il Presidente della Repubblica rimette il futuro politico del Paese nella mani del banchiere.
Dopo l’annuncio nella tarda serata di ieri, oggi Draghi sarà al Quirinale.
Il buco nell’acqua delle consultazioni e la garanzia Draghi
Matteo Renzi non si è fatto scalfire. Così le indagini esplorative non hanno portato risultati. Come avrà messo in conto il leader di Italia Viva e avevano pronosticano molti esperti, i tempi e le condizioni per le elezioni, con un virus mai pago e una crisi galoppante, non ci sono.
Roberto Fico, incaricato del tentativo di ricomporre una maggioranza, in quattro giorni di ricerche, ha appurato che il campo del vecchio governo era irrimediabilmente minato.
Così il Presidente Sergio Mattarella, teso in volto, si presenta agli italiani a sera inoltrata, condotto dai rivolgimenti politici alla più diligente delle scelte: un governo che sia “nel pieno dei propri poteri”. La scelta della persona ricade su Mario Draghi. Il nome dell’economista era menzionato da inizio crisi e adesso è indispensabile.
Infatti l’ex presidente della Bce dà sicurezza a molti, specie all’Unione Europea. In ballo ci sono le risorse europee che, insieme alle riforme, sono la base imprescindibile della ripartenza del Paese.
Passo dopo passo, i motivi illustrati da Mattarella
Il Presidente spiega dettagliatamente come è giunto a una decisione quasi obbligata. Fra le “due strade fra loro alternative” la prima, quella di una formazione eletta dal popolo, è stata scartata.
Mattarella ne indica i motivi con semplicità e rigor di logica: la “distrazione” che la campagna elettorale avrebbe rispetto ai compiti da assolvere da parte delle forze politiche, l’emergenza sanitaria, l’emergenza sociale con la fine del blocco dei licenziamenti in arrivo e la necessità di introdurre nuove disposizioni a salvaguardia dei lavoratori, la cruciale scadenza ad Aprile per il Mess e di conseguenza l’utilizzo tempestivo dei fondi per evitarne la perdita.
Anche quando giunge al problema delle tempistiche, non rimane nel vago e, affinché sia chiaro a tutti, entra nel merito.
Tutta l’organizzazione fino al momento delle urne dura 60 giorni, 20 giorni invece servono per proclamare gli eletti, poi la formazione del governo, la richiesta di fiducia alle camere, gli uffici di collaborazione (si tratta di operazioni importanti che prendono mesi).
Un governo di qualità
Pertanto Draghi dovrà far:
Fronte alle gravi emergenze non rinviabili.
Mattarella invoca qualità e competenza nei luoghi chiave della politica:
Un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica.
Lo chiederà ufficialmente all’economista. L’incontro al Colle è stabilito alle ore 12.