Garcia si sarebbe suicidato nella tarda mattinata di ieri. Da tempo il giocatore soffriva un’acuta forma di depressione.
Dopo la tragedia dell’aereo schiantato che è costato la vita di alcuni giocatori del Palmas, un altro dramma ha colpito il calcio del Sud America. Il bomber del Godoy Cruz, Santiago Garcia, infatti, è stato trovato morto nel suo appartamento.
L’attaccante soffriva da diverso tempo di depressione
Il 30enne di nazionalità uruguagia era dal 2016 uno dei punti fermi del Godoy. Qui, inoltre, l’uomo ha siglato decine e decine di goal nel corso delle diverse competizioni. La notizia della scomparsa di Garcia è iniziata a circolare dai media locali nella mattinata di ieri.
Il giocatore, infatti, si sarebbe tolto la vita nella tarda mattina all’interno del suo appartamento, situato a Mendoza. A rinvenire il corpo senza vita dell’attaccante le forze dell’ordine, contattate dai familiari preoccupati.
Accanto al cadavere è stata rinvenuta anche un’arma da fuoco
Garcia, infatti, da ben tre giorni non avrebbe avuto contatti con nessuno. Al momento la causa della morte non si conosce ma a fornire maggior chiarezza sulla dinamica è stata un’arma da fuoco rinvenuta accanto al corpo dell’atleta.
Come anticipato, purtroppo l’uomo soffriva da tempo di depressione. La malattia aveva così condizionato la mente di Garcia da “costringerlo” a prendersi una pausa dalla squadra a fine dicembre per poter iniziare delle cure psichiatriche.
L’ultima partita giocata in Argentina dall’uruguayano, inoltre, risale allo scorso 19 dicembre. Una carriera, quella di Garcia, che è stata di tutto rispetto. Ad esempio nel 2009 fu chiamato dall’Uruguay under 20 per giocare i mondiali.
Non solo, dopo essere cresciuto nelle giovanile del Montevideo, l’attaccante ha avuto la fortuna di indossare diverse maglie importanti in Sud America, una su tutte quella del River Plate.
Infine, alcuni rumor indicavano come Il Godoy e Garcia si sarebbero separati a breve ma nonostante ciò il suo agente aveva già ricevuto diverse offerte per il suo assistito.