Da oggi sono 17 le regioni gialle ma ci sono ancora alcune in zona rossa a causa delle varianti come la provincia di Perugia.
In particolare, nell’Ospedale di Perugia, diventata zona rossa, si è creato una sorta di focolaio.
Le varianti brasiliana ed inglese
Anche se 17 regioni italiane sono in zona gialla, da oggi la provincia di Perugia è entrata in zona rossa. A far sì che venisse presa questa decisione la comparsa di molti pazienti positivi alle varianti più pericolose del covid.
Le settimane di chiusura saranno due e, probabilmente, serviranno a comprendere come queste varianti siano arrivate proprio a Perugia. Gli effetti della zona rossa ci saranno forse tra una settimana circa.
Marcello Giannico, direttore generale dell’Ospedale di Perugia, dove si è scoperta la variante brasiliana con una sorta di focolaio interno, ha spiegato ai microfoni di SkyTg24 che il virus ha corso veloce anche tra medici ed infermieri.
I primi contagi anomali si sono avuti alla fine del mese di dicembre ma si credeva che fossero dovuti a comportamenti scorretti assunti durante le festività natalizie.
L’8 gennaio dall’Ospedale sono, poi, partiti dei campioni verso l’Istituto Superiore di Sanità perché non si riusciva ad individuare la ragione dei contagi. In quel periodo l’Iss era oberato di lavoro. Così le risposte sono arrivate all’inizio di febbraio e hanno evidenziato che, su 10 campioni 2 erano compatibili con la variante brasiliana.
Da lì l’ospedale si è preoccupato di inviare altri 44 campioni all’Iss che tempestivamente, ha individuato molte varianti sia appartenenti al ceppo brasiliano che inglese.
Uno studio epidemiologico
Una situazione che ha costretto l’Ospedale di Perugia ad adottare delle misure più restrittive. Sono stati intensificati i controlli nei reparti e soprattutto sul personale sanitario.
Uno dei problemi è che i pazienti, spesso, si positivizzano una volta giunti in ospedale. Per questo motivo, sono stati triplicati i tamponi. C’è da capire se si contagiano all’ospedale o lo manifestano prima.
L’indagine epidemiologica che condurrà l’Ospedale, servirà anche agli altri. Si ipotizza che siano state due persone risultate negative al tampone quando hanno fatto ingresso nella struttura, si sono positivizzate perché forse stavano incubando il virus.