Il produttore musicale, di origini casertane, era ricoverato dallo scorso 8 gennaio, dopo essere rimasto gravemente ferito.
Il padre è in attesa di processo, con obbligo di dimora fuori dalla Campania.
L’aggressione al deejay Joseph Capriati
Una lite degenerata in un’aggressione violenta quella in cui è rimasto coinvolto il giovane deejay casertano, Joseph Capriati.
Nella notte tra l’8 e d il 9 gennaio scorso, il famoso produttore musicale venne trasferito d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dopo essere stato colpito da una coltellata all’addome.
A ferirlo, il padre, 61 anni, guardia penitenziaria in pensione. Ad allertare i soccorsi furono alcuni parenti del giovane deejay, che riferirono di una lite per futili motivi, poi degenerata nella violenza.
Joseph Capriati è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico nel nosocomio casertano, dopodiché è stato trasferito al Monaldi di Napoli.
Un paio di giorni fa, dopo due interventi chirurgici, è stato dimesso.
Le parole dopo il ritorno a casa
Lo scorso 6 febbraio, Joseph è tornato a casa. Ad annunciarlo è stato proprio il giovane deejay, in un post su Facebook, a corredo di una foto in cui si mostra felice e sorridente.
“Ritorno alla vita e alla musica, perennemente grato”
si legge nel post.
Qualche giorno dopo l’aggressione, al padre di Joseph sono stati concessi gli arresti domiciliari, fuori regione.
Il 61enne è ora in attesa del processo.
L’accusa per il padre di Joseph Capriati, all’anagrafe Giuseppe, è quella di tentato omicidio.
L’uomo, ex vice-commissario della polizia penitenziaria in pensione, si è detto molto triste per quanto successo al figlio, sulle cui condizioni ha sempre chiesto di essere informato.
Qualche settimana fa, Joseph Capriati ha pubblicato, dal suo letto d’ospedale, un lungo post su facebook in cui ha ufficialmente perdonato il padre per quanto accaduto.
“Perdono mio padre per il suo folle gesto e prego tanto per lui”.