Nuovo capitolo nel caso di Cogne, a denunciare un presunto furto nella villetta di Cogne è stata proprio la mamma del piccolo Samuele ucciso a 3 anni.
La scioccante vicenda accaduta a Cogne è riportata su Giallo di questa settimana, ecco cosa ha dichiarato Annamaria Franzoni si giudici questa volta come parte offesa.
La villetta di Cogne, dal delitto al pignoramento
Teatro di uno degli omicidio più terribili degli ultimi anni è proprio la villetta di Cogne in Valle D’Aosta. Era il 30 gennaio 2002 quando il piccolo Samuele Lorenzi di appena 3 anni venne ucciso nel lettone dei genitori con numerosi colpi alla testa.
Un delitto efferato che scioccò l’Italia intera e monopolizzò l’attenzione pubblica sulla vicenda processuale che coinvolse la madre del piccolo, Annamaria Franzoni.
La donna fu accusata del delitto nonostante si sia sempre dichiarata innocente e condannata a 16 anni. Ne ha scontati in realtà poco più di una decina e dal 2018 è una donna definitivamente libera.
La villetta a due piani immersa nel verde è tornata recentemente sui giornali poiché è stata oggetto di un procedimento civile: i giudici di Aosta hanno deciso per il pignoramento e la vendita a causa del contenzioso tra la famiglia Lorenzi e l’avvocato Carlo Taormina.
Taormina si era infatti occupato della difesa della Franzoni ma ha lamentato un mancato pagamento di circa 275 mila euro che poi con gli interessi di anni sono diventati 450 mila.
La sentenza ha stabilito dunque che la villetta fosse pignorata: le immagini della villetta in cui il piccolo Samuele fu brutalmente ed insensatamente ucciso sono dunque tornate a circolare.
Annamaria Franzoni torna dai giudici: la denuncia di violazione di domicilio
La vicenda legata alla villetta di Cogne pare non avere fine ed un altro tassello processuale si è aggiunto proprio negli ultimi giorni.
Annamaria Franzoni ha infatti sporto denuncia nei confronti di una giornalista e di un cineoperatore per violazione di domicilio. I due si sarebbero introdotti nella villetta senza permesso, per girare un servizio risalente a dicembre 2019.
In quell’occasione infatti fu girata una trasmissione che trattava proprio della vicenda che riguardava il pignoramento della villetta: i due professionisti sarebbero stati ripresi in cortile e su un balcone.
Queste immagini viste dalla famiglia Lorenzi hanno spinto alla denuncia come racconta questa settimana il settimanale Giallo numero 7. Il motivo spiegato in aula proprio da Annamaria, questa volta di fronte ai giudici come parte lesa, è chiaro.
La 49enne vorrebbe evitare che altri atti del genere possano accadere poiché non è la prima volta che qualcuno si introduce nella villetta. Purtroppo negli anni si è manifestato una sorta di “pellegrinaggio dell’orrore” per vedere i luoghi che hanno ospitato la tragedia del piccolo Samuele.
Qualche curioso però si è spinto oltre, addirittura arrivando a sottrarre oggetti dalla casa in veste di souvenir. La Franzoni ai giudici del Tribunale di Aosta avrebbe anche dichiarato di non avere piacere che si parli ancora della sua vicenda dopo tanto tempo.
Purtroppo il caso dell’omicidio del piccolo Samuele non sarà facile da dimenticare ma ci si augura che tali episodi legati ad una macabra curiosità non si ripetano più. I giudici hanno deciso di rinviare l’udienza e si attendono dunque nelle prossime settimane ulteriori aggiornamenti sulla vicenda.